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Bimbo morto in Egitto, i genitori: “Nuovi accertamenti per verificare l’esistenza del tumore”

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Che Mattia Cossettini sia improvvisamente morto mentre era in vacanza in Egitto con i genitori, a causa un tumore cerebrale mai diagnosticato, è tutto da verificare. E adesso che la sua salma è finalmente rientrata in Italia, la famiglia ha intenzione di farlo.

Lo fanno sapere gli stessi genitori del piccolo, Marco Cossettini e Alessandra Poz, tramite l’avvocata Maria Virginia Maccari di Udine, a cui si sono affidati dopo la morte improvvisa del figlio, un bambino di soli nove anni, con cui erano partiti per una vacanza in Egitto. Giorni di mare e relax che si sono trasformati in tragedia.

Al ritorno da una gita in barca, Mattia ha iniziato a stare male. Solo “un colpo di calore”, per i medici del resort che lo hanno rimandato in camera, dove le sue condizioni sono rapidamente peggiorate. Quando ore dopo è arrivato in ospedale per lui non c’era più nulla da fare.

Per i tecnici del dipartimento di Medicina legale, che dopo l’improvvisa morte hanno effettuato l’autopsia, “il bambino aveva un grave tumore cerebrale”. Una spiegazione a cui i genitori, che nulla sapevano della malattia del figlio, non sembrano credere del tutto.

“La famiglia – spiega la legale – ritiene necessario chiarire le circostanze. Pertanto, è stato richiesto di effettuare ulteriori accertamenti per comprendere appieno i reali eventi e le cause che hanno portato alla tragica scomparsa”.

La Direzione Sanitaria del Mar Rosso nei giorni scorsi, anche sui social, ha fatto sapere che a causare la morte del bambino sarebbero state “complicazioni di un tumore cerebrale, di cui il bambino soffriva già prima di recarsi in Egitto”. Ad aggravare il quadro clinico del bambino sarebbe stata anche una “infezione da polmonite batterica, che ha portato a un arresto cardiaco”.

Stando alla ricostruzione della direzione sanitaria egiziana, il bambino quando è arrivato in ospedale “alle 2.30 di lunedì 6 gennaio completamente privo di conoscenza, clinicamente morto”. E già prima del ricovero “soffriva di vomito ricorrente e di forti mal di testa. Le convulsioni erano iniziate il giorno precedente”. Tutta colpa di un’emorragia cerebrale causata dal tumore, che avrebbe reso vano ogni tentativo di rianimazione del bambino. Una ricostruzione che ha lasciato di stucco i genitori. “Mattia – hanno spiegato fin dal primo giorno – stava bene”. Anche per questo sulla sua morte adesso vogliono, anzi pretendono, un secondo parere.

 

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