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Siamo tutti contenti per la liberazione di Cecilia Sala. Ma questa gioia collettiva non ci deve far dimenticare le conseguenze non proprio leggere che venti giorni di reclusione in una cella, da sola, con la luce accesa notte e giorno, senza un materasso su cui potersi adagiare, con una coperta sul pavimento e una per difendersi dal freddo, senza indumenti di ricambio, senza – almeno nella prima parte della prigionia – un giornale o un libro da leggere…