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Il funerale sta per cominciare, piazza della Scala affollatta di partigiani e militanti dell’Anpi con gli stendardi e bandiere listate a lutto. Nella Sala Alessi sta per cominciare la cerimonia laica di commiato alla presenza dei famigliari degli amici stretti e delle autorità. Fra i presenti il segretario Cgil Maurizio Landini, il sindaco Beppe Sala, i magistrati Gherardo Colombo e Edmondo Bruti Liberati. Delegazioni Anpi da tutta Italia, fra le prime la sindaca del comune di Marzabotto.
primo a entrare nella Sala Alessi di Palazzo Marino, dove è stata allestita la camera ardente per Carlo Smuraglia, il presidente onorario dell’Anpi scomparso a Milano onorario dell’Anpiscomparso il 30 maggio scorso a Milano a 98 anni, è stato Antonio Masi, classe 1937, il fazzoletto dei partigiani legato al collo: “Lo avevo conosciuto nel 1960 appena arrivato a Milano dal Molise perché lui difendeva gratis gli operai come me”. Subito dopo, don Gino Rigoldi, che ha detto: “Era un personaggio sempre in piedi, intelligente, lucido, democratico. Dimostrava la sua libertà anche nei comportamenti quotidiani”.
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di
Concetto Vecchio
E’ iniziato così, nella sede del Comune di Milano, l’ultimo saluto a Carlo Smuraglia. La camera ardente sarà aperta, oggi venerdì 3 giugno, fino alle 14,30. Ed è qui, nella Sala Alessi di Palazzo Marino, che i milanesi e i compagni di tante battaglie stanno arrivando per raccogliersi attorno al feretro, dove sono stati disposti i gonfaloni a lutto di Regione Lombardia, Città Metropolitana e Anpi. Sulla bara, al centro alla sala, un cuscino di rose rosse e la foto di Smuraglia.
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E, a cantare “Bella ciao” insieme agli iscritti dell’Anpi, si sono fermati anche i bambini e le bambine di un scuola. La seconda elementare era in gita all’acquario civico e si è fermata con le maestre davanti a Palazzo Marino. A quel punto dagli iscritti dell’Anpi, numerosi in piazza Scala, con bandiere e fazzoletti al collo, è partito a sorpresa il canto popolare della Resistenza. La scolaresca di passaggio si è unita al coro con le maestre per ricordare Smuraglia, fra gli applausi dei presenti.
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L’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè, lo ha ricordato così: “E’ sempre stato dalla parte giusta, abbiamo un grande debito verso di lui, dobbiamo trovare il modo di ricordarlo, magari intitolandogli una delle carceri o comunque qualche luogo che ricordi il suo impegno per i diritti e per i detenuti”. A rendere omaggio al presidente onorario dell’Anpi, anche il deputato del Pd Emanuele Fiano: “Era un uomo molto rigoroso e fermo, mi ha insegnato a fare politica, e ho condiviso con lui la critica dura al mancato utilizzo delle leggi italiane per contrastare i rigurgiti del nazifascismo”.
Lo storico sindacalista ed ex senatore Antonio Pizzinato lo ha ricordato così: “E’ stato ilmio avvocato durante una causa per le lotte in fabbrica, poi siamo stati eletti senatori, una vita di battaglie e ideali comuni, ci eravamo sentiti un mese fa”. Accanto a lui, l’ex segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso: “Un compagno, un maestro un amico, un grande giurista, che ho conosciuto quando ero giovane e col quale sono stata in contatto tutta la vita. Fondamentale il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori, e nella lotta alla risorgenza dei movimenti neofascisti”.
Alla camera ardente, è arrivato anche il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagluarulo: “L’ho conosciuto nei primi anni 70 quando ero segretario della sezione ferrovieri di Milano. Lui era l’avvocato dei lavoratori. Avevamo un rapporto di stima reciproca molto forte. La Costituzione era il baricentro della sua vita, è stato un padre della patria. Milano era la sua città, credo sia giusto onorarlo in modo adeguato. Sulla guerra in Ucraina abbiamo discusso serenamente”.
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Alle 16, alla presenza dei familiari e delle autorità cittadine, la cerimonia di commemorazione. Tra gli oratori che parleranno durante questo momento di raccoglimento, il sindaco di Milano Beppe Sala. Assente invece il presidente provinciale di Anpi Milano, Roberto Cenati, che ha contratto il Covid ed è ancora in isolamento. “Mi spiace tantissimo di non poter essere presente all’ultimo saluto a Carlo, sono ancora malato e devo rimanere chiuso in casa. Carlo è stato e sarà per tutti noi riferimento fondamentale, per il suo instancabile impegno per i valori della Resistenza, dell’antifascismo, per la difesa e l’attuazione della nostra Carta Costituzionale”.
Ricorderanno il partigiano e l’uomo di diritto, durante la cerimonia a Palazzo Marino, anche lo scrittore Corrado Stajano, che era amico di famiglia, e Silvia Pinelli, figlia del ferroviere anarchico precipitato dalla finestra della questura di Milano, durante gli interrogatori a seguito della strage di piazza Fontana. Smuraglia era stato infatti avvocato della famiglia durante i lunghi anni del processo per cercare di chiarire cosa fosse realmente successo quella notte del 15 dicembre 1969. Infine, chiuderanno le orazioni Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil e il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Accanto a lui, l’ex segretaria generale della Cgil Susanna Camusso: “Un compagno, un maestro, un amico, un grande giurista, che ho conosciuto quando ero giovane e col quale sono stata in contatto tutta la vita. Fondamentale il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori, e nella lotta ai movimenti neofascisti”.