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“Colpiscono Arianna per non colpire me”, dice Giorgia Meloni, perché “ha meno tutele di me”. La premier parla nel nuovo libro di Bruno Vespa (‘Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa’ in uscita il 30 ottobre) della sorella e del caso dossieraggi ma anche di legge elettorale. Da un’indagine della procura di Bari è emerso che migliaia di conti bancari sono stati spiati da un dipendente di Intesa Sanpaolo, poi licenziato in tronco e sotto inchiesta. Tra i nomi più noti tra quelli spiati i volti del governo: la premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, appunto, l’ex compagno della premier Andrea Giambruno, i ministri Daniela Santanché e Guido Crosetto.
Spiati i conti bancari di Giorgia e Arianna Meloni e di altre migliaia di persone: licenziato un bancario. La premier: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”
Arianna Meloni e il caso dossier
Perché tanto accanimento su sua sorella Arianna? È la persona che il bancario di Bari ha spiato più di tutte…’, chiede Vespa. “Quando è uscita questa notizia, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2.100 euro. Mi ha scritto: ‘Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride. Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma colpire lei è come colpire me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio”, dice la presidente del Consiglio nell’anticipazione dell’ultimo libro del giornalista.
‘Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto e estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione – continua Meloni – Nessuno stato di diritto può tollerare una cosa del genere”.
Voto anticipato
Vespa chiede ancora: “Qualcuno sostiene che lei sta pensando alle elezioni anticipate per capitalizzare il consenso”. “Dicono un sacco di cose, tendenzialmente false – è la risposta della premier – Ho smesso di leggere la rassegna stampa quando mi sono resa conto che almeno la metà delle cose che si scrivono non vengono scritte per raccontare un fatto, come dovrebbe essere, ma piuttosto per tentare di determinarne uno. È un tentativo di condizionamento al quale non mi presto”.
Legge elettorale
Il punto debole della riforma del premierato è la mancanza di una credibile proposta di legge elettorale? Altra domanda del giornalista. “Penso che quello della legge elettorale sia un tema di competenza parlamentare e poi non ho amato i governi che tentavano di apparecchiarsi la legge elettorale scrivendo norme cucite addosso a loro stessi (anche se poi non funzionavano mai) e non utilizzerò lo stesso metodo. In materia di confronto sulla legge elettorale sono estremamente disponibile con tutti – risponde ancora la premier – Le norme devono essere giuste per tutti, soprattutto per i cittadini, non utili ad alcuni”.