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“Io sono assolutamente garantista. Sono stato garantista con tutti quindi lo sono a maggior ragione con il ministro Santanchè”. Lo ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana commentando il rinvio a giudizio per il caso Visibilia della ministra del Turismo Daniela Santanchè, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Statale. Un caso su cui M5S ha presentato una mozione di sfiducia per chiederne le dimissioni.
“Basta vedere quello che è successo a Salvini per rendersi conto di come non si possa che essere garantisti – ha aggiunto -. Salvini se avesse dovuto seguire queste indicazioni, avrebbe dovuto dimettersi, salvo poi essere assolto in maniera piena e completa”. “Per cui il nostro ordinamento dice che una persona è colpevole soltanto alla fine dell’ultimo grado di giudizio”, ha concluso.
Fontana in questi giorni sta prendendo sempre più nettamente posizione anche sulla questione della deroga al terzo mandato per i governatori, partendo dai casi Zaia e De Luca (e d’accordo, su questo, con il sindaco di Milano Beppe Sala).
Così, se a chi gli chiede se la deroga potrebbe riguardare anche lui risponde “lasciatemi finire questo mandato e alla fine potrò decidere”, su tema generale è netto: “Io sono assolutamente convinto che” quella del terzo mandato sia “l’idea giusta, tutte le persone che cercano di applicare il buon senso e che cercano di vedere anche le scelte che possono essere più logiche per il proprio Paese – ha aggiunto a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Statale -, non possono che essere d’accordo”.