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È solo il talento di un’industriosa «prezzemolina» — formidabile autodefinizione social di Maria Rosaria Boccia — a spiegare come mai l’ex titolare di un negozio di abbigliamento femminile della provincia di Napoli sia riuscita a collezionare 8 trasferte col ministro della Cultura, tra stanze d’albergo attigue, cene offerte a picco sulla Riviera di Ponente, addirittura l’accesso alle carte sulla sicurezza del G7, tutto senza lo straccio di un contratto col dicastero? Per dire: perché al sindaco di un…