[ Leggi dalla fonte originale]
Qualche giorno fa, si era ‘limitata’ a condividere su Instagram un post con l’appello al voto di “apriteilcervello”, un profilo che si definisce “antifascista, antirazzista e support Lgbt+”. Tanto era bastato per scatenare la risposta piccata del vicepresidente del Senato e fondatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa: “La sfido a tre mesi di silenzio social se perdono quelli che lei sponsorizza. Accetta la scommessa o sa che perderebbe una montagna di soldi guadagnati senza merito?”. Adesso, però, Chiara Ferragni ha deciso di esplicitare ancora più chiaramente la sua posizione ‘politica’. E lo ha fatto parlando alla sua platea virtuale di 27,9 milioni follower: sempre di più. E sempre più decisa. Un appello, quello che rivolge l’imprenditrice digitale, in nome dei “diritti” che rischiano di “essere messi in discussione”. E che si conclude così: “Andate a votare domenica 25 settembre”.
Meloni a caccia dei voti leghisti in fuga
Le elezioni inquinate da 800 mila finti commenti
Elezioni: inchieste, database, news. Tutto sul voto
Non cita mai il nome di nessun partito, Chiara Ferragni. Ma, certo, è impossibile non ricordare non solo il post appena condiviso che criticava apertamente le politiche di Salvini e Meloni. Il precedente recente c’è ed è l’attacco a Fratelli d’Italia per l’aborto negato nelle Marche che ha agitato (non solo) il web. “Ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano”, aveva scritto l’influencer, imprenditrice digitale e – a questo punto – attivista femminista. Ed è ancora in nome dei diritti che Ferragni fa questa nuova irruzione nella campagna elettorale. Ecco la prima storia postata su Instagram: “Tanti diritti di cui oggi godiamo non sono un dono, ma una conquista. E per quanto ci sembrino ovvi e scontati, possono essere messi in discussione, minacciati, ridotti, cancellati in qualsiasi momento. Il voto è uno dei pochi strumenti di cui disponiamo per proteggerli, per crearne di nuovi, per estenderli a chi oggi se li vede negati. E per decidere in che direzione debba andare il nostro Paese: se in avanti o indietro di decenni”.
Quali siano i diritti che l’imprenditrice invita tutti a difendere sono elencati nella seconda storia. “Il diritto delle donne all’aborto, il diritto delle persone Lgbt a non essere picchiate, insultate, discriminate per il proprio orientamento sessuale, il diritto dei giovani ad avere un futuro, il diritto di chi soffre a decidere della propria vita, il diritto di un bambino a sentirsi parte di questo Paese anche se figlio di stranieri, sono ragioni per le quali vale votare”. Quasi un manifesto di militanza politica, che si conclude con un appello a prendere posizione e a uscire dalla zona grigia degli astenuti o dei delusi dai partiti: “Anche se non ci sentiamo perfettamente rappresentati, anche se siamo delusi, sta a noi scegliere se proteggere ed estendere quei diritti, o abbandonarli nelle mani di chi vuole ostacolarli. E’ una nostra responsabilità. E non votare significa delegare ad altri ciò che sta a noi decidere. Andate a votare domenica 25 settembre”. Si attendono reazioni.