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Colpita da ictus cerebrale a 104 anni: intervento record al Maggiore di Parma

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Intervento record all’ospedale Maggiore di Parma dove è stata trattata per ictus cerebrale una paziente ultracentenaria.

Lavoro straordinario per l’équipe che si è mossa intorno al percorso Stroke Care dell’ospedale Maggiore, di cui è responsabile Umberto Scoditti, che ha assistito con successo una signora di quasi 105 anni – 104 e 8 mesi per l’esattezza.

La signora Rosa, in buone condizioni generali, ospite di una casa di riposo, appena dopo l’ora di pranzo aveva presentato improvvisamente una paralisi degli arti di sinistra, cioè i sintomi che facevano pensare ad un ictus.

Il repentino intervento del 118 con pre-allertamento del pronto soccorso e del neurologo ha reso possibile un rapido inquadramento clinico, prima, e neuroradiologico, subito dopo, con l’esecuzione di una Tac e di una angio-Tac, che dimostrava un ictus in atto da occlusione dell’arteria carotide e cerebrale media di destra.

D’accordo con i familiari, i sanitari hanno deciso di procedere con un’operazione di rivascolarizzazione endovascolare (rimozione meccanica del trombo).

A 90 minuti dall’esordio dei sintomi, il neuroradiologo interventista procedeva alla riapertura del vaso ottenendo una completa rivascolarizzazione.

Dopo circa 24 ore dall’esordio dei sintomi la signora Rosa aveva recuperato completamente il deficit neurologico e si presentava perfettamente lucida, in grado di colloquiare, mangiare e muoversi. Dopo tre giorni di osservazione rientrava senza deficit residui nella propria struttura ed a tutt’oggi risulta essere in buone condizioni.

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01 Agosto 2022

“La nostra paziente – dichiara Umberto Scoditti con soddisfazione per il risultato raggiunto – risulta in assoluto il caso più longevo trattato in Italia. A livello mondiale si posiziona subito dopo un uomo di 105 anni che era poi deceduto nei giorni successivi”.

“Questa entusiasmante esperienza – prosegue Scoditti –  conferma ancora una volta che è possibile curare l’ictus con successo anche in età molto avanzata. Rimane fondamentale il tempo e il lavoro di squadra. All’esito favorevole del nostro caso ha contribuito la rapidità di intervento e la perfetta collaborazione del personale del 118, pronto soccorso, Stroke Unit, Anestesia e rianimazione e Neuroradiologia diagnostica e interventistica”.

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