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Coniugi uccisi a Cagliari, convalidato il fermo del figlio. L’accusa: “Puntava all’eredità”

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Resta in carcere. È stato convalidato il fermo di Claudio Gulisano, il 44enne arrestato nella notte tra lunedì e martedì con l’accusa di duplice omicidio volontario per la morte dei genitori, Luigi Gulisano, di 79 anni, e Marisa Dessì, di 82, trovati morti nella loro casa a Cagliari, il 5 dicembre scorso. Il sospetto è che siano stati avvelenati.

In silenzio davanti alla gip

Questa mattina l’uomo, difeso dall’avvocato Luigi Sanna, avrebbe dovuto rispondere alle domande della gip Ermengarda Ferrarese in videoconferenza dalla casa circondariale di Uta, ma ha scelto la strada del silenzio. La giudice ha quindi convalidato il fermo sollecitato dalla pm Rossana Allieri e si è riservata la decisione su una nuova misura cautelare. Al momento l’indagato, avvalendosi della facoltà di non rispondere, non ha svelato nulla sul possibile movente del duplice omicidio, nè sulla sostanza che – secondo l’accusa – avrebbe usato per avvelenare i genitori, si tratterebbe di nitrato di sodio sciolto in cibi o bevande, probabilmente a colazione.

L’accusa: “Movente economico”

Secondo la procura, il 44enne avrebbe ucciso il padre e la madre per motivi economici: sommerso dai debiti dopo il fallimento di un market che il genitore gli aveva regalato e che alla fine era stato costretto a chiudere, avrebbe puntato all’eredità della coppia: i coniugi Gulisano erano proprietari di almeno sei appartamenti in città. In mano agli inquirenti ci sono le prove di due ingenti prelievi di denaro fatti dal 44enne dal conto dei genitori. A dare l’allarme dopo il ritrovamento dei corpi, era stato lo stesso Claudio, figlio minore della coppia.

Coniugi trovati morti in casa a Cagliari: fermato il figlio

31 Dicembre 2024

La telecamera

A suo carico ci sono anche altri elementi che hanno convinto la procura a emettere il fermo: un filmato che lo riprende vicino a un’attività commerciale della zona di via Ghibli in un momento in cui avrebbe dichiarato di non esserci; il racconto di un testimone che lo ha visto allontanarsi dalla casa dei genitori; un messaggio inviato dal cellulare del padre quando i coniugi erano già stati uccisi, che Claudio avrebbe mandato per depistare le indagini.

“È sconvolto”

“Il mio assistito è sconvolto – ha dichiarato l’avvocato difensore dell’imputato – adesso andrò in carcere a parlare con lui, poi chiederò che venga interrogato”.

 

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