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“Sono sconcertato dalle parole di Draghi contro di me”. A dirlo è Giuseppe Conte dopo che il sociologo Domenico De Masi in un’intervista al Fatto Quotidiano ha rivelato che il premier r Mario Draghi avrebbe richiesto a Beppe Grillo di rimuovere dal Movimento Giuseppe Conte. “Sono solo storielle”, ha commentato il fondatore del Movimento. Ma da Conte arriva un duro attacco al preisdente del Consiglio: “Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate tra lui e il presidente del Consiglio – ha detto – Vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Lo trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi l’investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che tra l’altro lo sostengono”. Del resto, spiega il presidente dei 5S, “mi attaccano quotidianamente per distruggere il Movimento”. Comunque, sottolinea Conte, “il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi. Perché il nostro obiettivo non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani”.
Ma a margine del vertice Nato di Madrid Draghi replica: “Ci siamo parlati con Conte poco fa, abbiamo cominciato a chiarirci, ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia”.
Le reazioni
A commentare le parole di Conte è Alessandro Di Battista. “Al di là dello spettacolo penoso che sta offrendo il Movimento 5 Stelle – dice – se davvero Draghi avesse chiesto a Grillo la testa di Conte, beh sarebbe indecente. E questo al là di quel che si possa pensare di Conte. Sarebbe ugualmente indecente se avesse chiesto la rimozione di Bersani o di Salvini“. Dal Pd Andrea Marcucci sottolinea: “Il crescente nervosismo di Conte e del M5S contro il governo Draghi è una mina sulla stabilità necessaria all’Italia in questi ultimi mesi di legislatura. Credo che dai 5 Stelle arrivi un messaggio chiaro al Pd, in tema di alleanze nulla deve essere dato per scontato. Le intese per il ’23 si devono fare sulla base di una condivisione di posizioni in politica interna ed internazionale”. Dura la reazione di Teresa Bellanova di Italia viva: “Le parole di Conte nei confronti del presidente Draghi sono ignobili – scrive su Twitter – Scaricare sul presidente del Consiglio le diatribe interne ad un movimento che sta implodendo per una mancanza di leadership è una pratica oltremodo vile”.
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Le accuse di Taverna a Grillo
“Succedono cose inverosimili… Succedono cose inimmaginabili e spesso senza un perché – ha scritto Taverna nel post su Facebook poi rimosso dopo qualche minuto – Beppe insieme a Gianroberto (Casaleggio ndr) ci hanno regalato un sogno, un’alternativa valida ad un sistema politica marcio. Ora ci si chiede il perché… perché sta succedendo questo Beppe? Perché – rincarava la senatrice 5 Stelle, o chi per lei – stai delegittimando il nostro capo politico. Il Movimento non è di tua proprietà, il Movimento lo abbiamo costruito tutti insieme mettendoci tempo, fatica e denaro. Questa volta Beppe ci devi dare delle spiegazioni valide a tutto questo. Noi siamo con Giuseppe Conte”. Poi come detto il messaggio è stato cancellato, “è stato un errore del mio staff”, ha raccontato la senatrice in lacrime. “Sto dando la vita per il M5S, ho perso anche la maturità di mio figlio e sono una mamma, una donna provata. Mai lederei al mio Movimento con un affondo simile”, le sue parole ad Adnkronos.
Il post su Facebook (poi rimosso) di Paola Taverna
Le “scuse” della senatrice
Taverna si è così giustificata: “Questa mattina è apparso sulla mia pagina Facebook un post, subito cancellato, pubblicato per errore da uno dei miei assistenti. Il post era destinato alla sua pagina personale, ma ha sbagliato accesso alla piattaforma”. E ha chiarito: “Il post ovviamente non rispecchia in alcun modo le mie opinioni. Prenderò provvedimenti verso la persona in questione”.
La persona in questione che rischia il postoè uno dei suoi collaboratori in Senato. Nel dietro le quinte si racconta che probabilmente il post doveva andare nella pagina ‘Paola Taverna supporters’, che ha 42 mila follower. Una specie di pagina ufficiosa della vicepresidente vicaria del M5S. Invece evidentemente c’è stato un errore e l’autore adesso potrebbe a sua volta scrivere un post per raccontare come sono andate le cose e chiedere scusa. Di sicuro in queste ultime ore Taverna sta facendo il diavolo a quattro, inferocita contro il fondatore che prima aveva dato un generico via libera a delle deroghe al tetto dei due mandati e che poi si è rimangiato la parola. Per lei significherebbe tornare a casa. Dopo dieci anni da parlamentare, davvero la fine di un sogno.