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ROMA – Prescrizione berlusconiana? “È una mia e una loro battaglia da sempre”. Il Terzo polo quarta gamba della maggioranza? “Siamo contro il decreto Rave, e la nostra è una battaglia garantista”. Una mossa filo Nordio? “Il Guardasigilli poteva star seduto comodamente in via Arenula e invece conduce battaglie liberali”. Un gasatissimo Enrico Costa, vice segretario di Azione e responsabile Giustizia del gruppo, dà a Repubblica la prima intervista sulla mossa scaltra a proposito della prescrizione.
Via libera della maggioranza al suo ordine del giorno sulla prescrizione. Ma è vero, come dice il Pd, che voi del Terzo polo state diventando la quarta gamba del governo? “Noi abbiamo un programma elettorale in cui è scritto chiaro e tondo di tornare alla prescrizione in tutti i gradi di giudizio. Coerentemente, lo scriviamo in un odg e siamo lieti che il governo lo condivida. Questo è il nostro stile di fare opposizione. Detto questo, voteremo contro il decreto Rave”.
Sarà pure così, ma avete fornito un incredibile assist proprio sul tema che da sempre contrappone i presunti garantisti a chi vuole che i processi non vadano in fumo…“Mi stupirei che il Pd non fosse al nostro fianco in questa battaglia. Quando Alfonso Bonafede fece approvare la Spazzacorrotti il Pd organizzò un’opposizione feroce. Oggi però sulla giustizia tendono a non scontentare M5S”.
Quelli del voto sulla Spazzacorrotti erano altri tempi ed altre maggioranze, quella gialloverde. Ma nel frattempo è arrivata la Cartabia con la sua improcedibilità, su cui lei peraltro era favorevole. Perché adesso vuole tornare indietro? Per fare un favore a Berlusconi? “La legge Cartabia, condizionata dai 5stelle che erano in maggioranza, non ha toccato la Spazzacorrotti, ma ha introdotto l’improcedibilità solo per ridurre il danno. Noi vogliamo completare l’opera e ritornare a un caposaldo del sistema penale che garantisca la ragionevole durata del processo”.
Ma che sta dicendo? Con la prescrizione di Orlando il processo rischia comunque di chiudersi perché i tempi consentiti sono esauriti. Quindi lei sta lavorando per mandare in processi in fumo. “Esattamente il contrario. La prescrizione è un punto di riferimento che orienta il giudice. Il problema semmai sono i tanti processi che finiscono nel nulla durante le indagini preliminari quando la difesa non tocca palla”.
Lei può davvero giurare che questa furba mossa non l’ha concordata proprio con Forza Italia? “Forza Italia sostiene da sempre questa battaglia e mi fa piacere che ci sia un’ampia maggioranza in Parlamento che, a differenza della scorsa legislatura, può sostenere il ministro Nordio nella sua azione riformatrice”.
Azione riformatrice o demolitrice? Vedi l’abuso d’ufficio cancellato, le intercettazioni demonizzate (tranne che per il decreto Rave), via libera a quelle preventive da Italia orwelliana, nonché la separazione delle carriere e per finire pure la discrezionalità dell’azione penale. Cioè la fine della giustizia in Italia. “Non sarà facile per il Guardasigilli portare a casa il via libera delle tante cose condivisibili che ha enunciato nelle sue linee programmatiche. Troverà uno sbarramento nell’Anm, nella macchina ministeriale, in qualche frangia della maggioranza. Ebbene, troverà in noi un appoggio determinato perché sappiamo quanto coraggio, quanta passione e quanto impegno ci stia mettendo. Avrebbe potuto star seduto comodamente in via Arenula e limitarsi alla gestione dell’ordinario. Invece conduce direttamente battaglie liberali”.
Lo vede? Politicamente siete la gamba della maggioranza, anche se francamente non riesco a capire perché un partito giustizialista sulla giustizia come FdI accetti un garantismo che farà uscire i corrotti dalle galere, a discapito solo dei poveracci. “Non si metta anche lei a fare propaganda fuorviante. I principi liberali sono quelli della nostra Costituzione e le nostre battaglie sono in linea per affermare quei principi”.
Non è vero invece che tutta la manovra di queste ore sulla prescrizione serve solo a garantire ad Azione e ad Italia viva un posto in più tra i laici del Csm? “Ma figuriamoci! Chi mi conosce sa che conduco queste battaglie da anni e mi sono pure dimesso da ministro quando non condividevo alcune scelte. Di certo le mie battaglie sono di principio e non per ottenere qualche posto in più”.
Ammetterà però che il suo odg sulla prescrizione ha sviato l’attenzione mediatica dal pessimo decreto Rave. Con la pena fino a sei anni proprio per garantire le intercettazioni. E con tutta la destra contraddittoriamente a favore. “Noi voteremo contro il decreto Rave. È un fritto misto in cui addirittura s’introduce un reato con un provvedimento d’urgenza. Tutto il contrario della ponderazione necessaria a cambiare un codice penale sovrabbondante di norme prodotte in modo disorganico e disordinato”.