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Ancora una settimana di risalita, la terza consecutiva. Questa volta però il dato è il più alto, quasi il 60%. Omicron 5 traina i contagi che passano da 219.234 a 350.017, cioè 50 mila al giorno in media. E tra l’altro i dati sono ampiamente sottostimati perché molti scoprono di essere positivi a casa e non “ufficializzano” la loro situazione con un tampone in farmacia, dal medico o alla Asl. Gli esperti prevedono un luglio pesante e si spera che la curva poi ricominci a scendere fino all’autunno, periodo atteso con grande preoccupazione e nel quale dovrebbe essere riavviata la campagna di vaccinazione.
Quasi un quarto dei tamponi fatti sono positivi
Dice molto di quanto sono sottostimati i casi la percentuale dei positivi sul totale dei tamponi. Arriva infatti al 22,5%, con punte del 40% nelle Marche, del 31% in Basilicata e Sardegna, del 27% in Emilia e del 26% in Campania. Significa che molti vanno a farsi il tampone dopo essere risultati positivi a casa, quindi quasi “a colpo sicuro” magari perché hanno bisogno di un certificato per il lavoro. Poi ci sono tanti che si presentano in farmacia o dal medico per fare un test di uscita, cioè che certifichi la fine dell’infezione. Ci sono però tantissime persone che non si fanno registrare come positivi, magari per non perdere le vacanze.
La situazione nelle Regioni: Sicilia +85%
Ecco i dati delle singole Regioni, tutti in salita ovviamente: la Sicilia passa da 14.938 a 27.768 casi (+12.830, +85,8%), il Molise da 1.009 a 1.723 (+714, 70,7%), la Campania da 20.538 a 34.989 (+14.451, +70,3%), la Toscana da 11.920 a 20.188 (+8.268, +69,3%), la Lombardia 32.133 a 52.986 (+20.853, +64,8%), il Veneto da 21.722 a 35.673 (+13.951, +64,2%), la Basilicata da 1.708 a 2.774 (+1.066, +62,4%), le Marche 5.033 a 8.028 (+2.995, +59.5%), la Puglia da 14.350 a 22.597 (+8.247, 57,4%), la Valle d’Aosta da 255 a 397 (+142, +55,6%), il Friuli Venezia Giulia da 5.026 a 7.722 (+2.696, +53,6%), l’Emilia-Romagna da 18.108 a 27.742 (+9.634, +53,2%), l’Umbria da 3.825 a 5.823 (+1.998, +52,2%), la Provincia di Trento da 1.517 a 2.295 (+778, +51,2%), l’Abruzzo da 5.314 a 8.015 (+2.701, +50.8%), il Lazio da 29.595 a 44.382 (+14.787, +49,9%), il Piemonte da 10.927 a 16.016 (+5.089, +46,5%), la Sardegna 8.355 a 12.225 (+3.870, +46,3%), la Liguria da 5.437 a 7.873 (+2.436, +44,8%), la Calabria da 5.607 a 8.080 (+2.437, +44,1%), la Provincia di Bolzano da 1.917 a 2.721 (+804, +41,9%).
Nei reparti un quarto di malati in più
Ieri nei reparti, sia ordinari che intensivi, c’erano 5.759 persone ricoverate. Si tratta di ben 1.162 malati in più, il 25,2% in più. Si tratta di un aumento che non si vedeva da tempo. Nelle ultime due settimane era stato del 6,8 e dell’8,7%, prima i numeri erano in discesa. Per quanto riguarda le sole terapie intensive, si passa da 199 ricoverati a 227. Qui la crescita è più contenuta, del 14%, a conferma del fatto che Omicron 5 generalmente non provoca una malattia molto grave.
Risale il numero dei morti
Ieri il totale dei decessi è salito a 168.102. In una settimana, quindi, hanno perso la vita per il Covid 381 persone. Il dato è in salita rispetto alla settimana scorsa, quando i decessi sono stati 330. Prima ancora però se ne erano registrati di più (442). Anche in questo caso si conferma la minor virulenza di Omicron 5, anche se l’andamento dei decessi segue ad alcune settimane di distanza quello dei casi.