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I contagi crescono ma in modo molto meno accentuato rispetto alle ultime due settimane. E’ presto per dire che la curva è destinata a stabilizzarsi ma il rallentamento c’è e nei prossimi giorni si comprenderà la sua vera portata. Nell’ultima settimana in Italia sono stati trovati 36.095 cittadini positivi al coronavirus contro i 30.792 del periodo compreso tra il 25 e il 31 ottobre. L’aumento è del 17,2%, cioè molto inferiore del 32,1% e del 32,3% registrati nelle due settimane precedenti. Il numero dei tamponi è calato ma leggermente, passando da 3 milioni e 202mila a 3 milioni e 87mila, quindi non può giustificare la differenza tra i numeri.
L’immunologo Alberto Mantovani: “Sto per fare la terza dose. Voglio passare un Natale tranquillo con la famiglia”
di
Elena Dusi
07 Novembre 2021
Già nel monitoraggio di venerdì scorso della Cabina di regia si intuiva che l’andamento della crescita non sarebbe stato esponenziale. L’Rt della passata settimana era 1,15 e quello “aumentato”, cioè atteso per questa, è dell’1,21 quindi non troppo superiore. Grazie alla vaccinazione quindi i dati peggiorano ma non si sta ripetendo l’andamento di altri Paesi dove la campagna è molto più indietro rispetto a quella italiana, che ha raggiunto con una dose l’86,5% degli over 12.
Le Regioni, Puglia e Calabria calano, Sardegna +73%, Veneto +40%
E a conferma dei dati nazionali, tra le Regioni si osservano alcuni aumenti molto ridotti e addirittura qualcuno ha dati in calo. Si tratta della Puglia, che passa da 1.458 a 1.290 casi (-168, -11,5%) e della Calabria, che da 1.074 scende a 1.034 (-40, -3,7%). La Sicilia invece resta stabile, visto che passa da 2.574 a 2.573 (-1, -0%). Le altre salgono. La Sardegna passa da 217 a 376 casi (+159, +73,2%), la Provincia di Bolzano da 792 a 1.151 (+359, +45,3%), il Veneto da 3.185 a 4.486 (+1.301, +40,8%), le Marche da 712 a 967 (+255, +35,8%), la Lombardia da 3.258 a 4.204 (+946, +29%), la Valle d’Aosta da 34 a 43 (+9, +26,4%), il Friuli Venezia Giulia da 1.541 a 1.892 (+351, +22,7%), l’Emilia-Romagna da 2.542 a 3.035 (+493, +19,3%), il Piemonte da 1.599 a 1.896 (+297, +18,5%), l’Abruzzo da 636 a 750 (+114, +17,9%), il Lazio da 3.569 a 4.173 (+604, +16,9%), la Basilicata da 140 a 162 (+22, +15,7%), la Provincia di Trento da 336 a 385 (+49, +14,5%), il Molise da 56 a 61 (+5, +8,9%), la Campania da 3.784 a 4.112 (+328, +8,6%), l’Umbria da 475 a 516 (+41, +8,6%), la Toscana da 2.126 a 2.282 (+156, 7,3%), la Liguria da 684 a 707 (+23, +3,3%).
Nei reparti 500 ricoverati in più
La salita della curva dei contagi delle settimane scorse produce effetti anche su ricoveri, che comunque crescono ancora con ritmo inferiore a quello dei casi. Ieri negli ospedali, tra pazienti nei reparti ordinari e in intensiva, c’erano in tutto 3.613 ricoverati, contro i 3.096 di domenica 31. L’aumento è stato quindi del 14,3%, più alto del 9,1% e del 2,8% delle settimane precedenti.
Se si analizzano le sole terapie intensive, ieri i ricoverati erano 398. In questo caso, dopo settimane di quasi stabilità c’è una crescita, visto che la domenica precedente erano 342. L’aumento è del 16,3%. Va ricordato che siamo a circa un decimo dei ricoveri in rianimazione che sono stati raggiunti in certi periodi a causa del Covid e che il dato di ieri è inferiore a quello di 3 ottobre, quando le persone assistite in questi reparti erano 431.
Nessuno rischia il giallo
L’occupazione dei posti letto è il fattore fondamentale per determinare lo scenario nel quale vengono inserite le Regioni. Oggi sono tutte in bianco e per passare in giallo bisogna superare contemporaneamente due indicatori, cioè il 10% di occupazione dei posti letto in intensiva e il 15% di occupazione di quelli ordinari. La media italiana dei due dati è 4 e 6%. Qualcuno non va bene in uno solo dei due indicatori. La Campania è al 12% di occupazione dei letti ordinari, il Friuli è al 10% in terapia intensiva (ma al 9 nell’altro indicatore), le Marche sono all’11% in terapia intensiva (ma al 7% nell’area non critica). Nessuno quindi rischia a breve.
Salgono leggermente i decessi, 15 in più in sette giorni
Ieri il totale dei decessi per Covid è salito a 132.391. In una settimana hanno quindi perso la vita 291 persone. Sono 15 in più rispetto alla settimana scorsa, quando erano state 274. In quella precedente i morti erano stati invece 285. Il dato quindi resta abbastanza stabile, malgrado l’andamento della curva dei contagi. Secondo gli esperti è il vaccino a proteggere dai casi gravi e fatali il grosso della popolazione. Nel corso della settimana dall’11 al 7 ottobre erano decedute 240 persone e quella prima 270. Risalendo nel tempo i numeri erano stati più alti: 334,391 e 387.