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Covid, Italia anno zero: dai tamponi ai vaccini, le regole contro il virus che (non) frenano l’ondata

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Sono passati praticamente tre anni dai primi due casi di coronavirus in Italia (era il 30 gennaio 2020 quando due turisti cinesi a Roma si scoprirono positivi) e ora l’incubo, con l’incognita varianti che arriva da Oriente, è che si riprenda dal punto di partenza, un anno zero tra lo stallo delle vaccinazioni, la rimozione di tutte le misure di contenimento del virus, l’abolizione dell’obbigo vaccinale per i sanitari con il reintegro dei No Vax in corsia, lo stop alle multe per gli over 50 che non si sono vaccinati, l’abolizione dei report quotidiani e la svolta normalizzatrice del governo i cui protagonisti, al netto di Forza Italia, hanno vissuto con fastidio la stagione delle restrizioni e si trovano ora spiazzati dall’ultima minaccia.

Le vaccinazioni: il crollo delle quarte dosi

In frigorifero ci sono ancora più di 15 milioni di vaccini da poter somministrare. I report vaccinali pubblicati sul sito del governo indicano il flop della quarta dose, che non è mai stata obbligatoria, ma fortemente raccomandata per rafforzare le difese immunitarie negli anziani over 60 e nei fragili over 12 da due circolari del ministero della Salute. Tra chi avrebbe dovuto farla, meno di una persona su tre l’ha effettivamente ricevuta.

In tutto, a oggi, sono 143.343.291 le somministrazioni di vaccini anti-Covid in Italia da quel 26 dicembre 2021 che cambiò il corso della malattia con le prime inoculazioni. Il 92,8% della popolazione over 12 ha concluso il ciclo vaccinale primario (prime due dosi o dose unica) o è guarito dalla malattia da un massimo di 6 mesi senza mai essersi sottoposto prima alla vaccinazione. L’88% degli italiani ha ricevuto anche il booster (ovvero la terza dose) o è guarito dalla malattia da un massimo di quattro mesi dopo la seconda dose. Solo il 29,2% di chi avrebbe dovuto (anziani e fragili) si è sottoposto invece al secondo booster, la quarta dose. Se si aggiungono a questi i contagiati e poi guariti dopo aver già ricevuto la terza dose, si scopre che ci sono quindi ancora quasi 12 milioni di persone che potrebbero ricevere la quarta dose e non l’hanno ancora fatta.

Anche tra i 5 e gli 11 anni i tassi di vaccinazione sono bassi: tra vaccinati con una sola dose, con due e guariti recenti, solo il 42,5% dei ragazzini è protetto contro il Covid.

Gli ultimi picchi di vaccinazione si sono registrati nel febbraio scorso con un milione di somministrazioni ogni sette giorni, poi la discesa: nella settimana prima di Natale si sono vaccinati in 92.500.

I casi settimanali

Nella settimana tra il 16 e il 22 dicembre, ultimo bollettino settimanale disponibili, sono stati 137.599 i nuovi casi di coronavirus in Italia su 1.019.362 tamponi tra antigenici e molecolari effettuati. Numeri in calo rispetto alla settimana precedente. Sono cresciuti invece i decessi con il Covid: 798 le vittime in sette giorni.

Le nuove misure

Le ultime regole di prevenzione contro il Covid sono state abolite con il decreto Rave, un minestrone da approvare in via definitiva entro il 30 novembre e in cui oltre alle misure contro i cosiddetti party illegali sono finite dentro la fine del green pass e del tampone per uscire dall’isolamento e la sospensione delle multe da 100 euro, fino al 30 giugno 2023, le persone non vaccinate con più di 50 anni. Nello stesso giorno in cui la Camera votava la fiducia al provvedimento però il ministro della Salute Orazio Schillaci è dovuto correre ai ripari contro la minaccia di nuove varianti che preoccupano la Cina e il mondo intero.

Obbligo di tampone per chi arriva dalla Cina

Anticipato dalla Lombardia e dal Lazio, il ministro Schillaci ha disposto con una ordinanza tamponi antigenici obbligatori, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. Una misura che, ha spiegato il responsabile della Salute, “si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana”. I test vengono effettuati a Milano Malpensa e a Fiumicino. “I positivi al Covid che provengono dalla Cina verranno posti in quarantena. Stiamo predisponendo le adeguate misure”, ha poi aggiunto il ministro che ha inviato alla Commissione Ue una lettera per “chiedere un raccordo sulle misure” a livello europeo. 

Via il tampone di fine isolamento

Si attende la conversione in legge del decreto (entro il 30 dicembre) e la circolare del ministero della Salute, poi il test (rapido o molecolare) per uscire dall’isolamento, dopo aver contratto Covid-19, non sarà più obbligatorio. Allo scadere dei 5 giorni sarà quindi possibile tornare a svolgere le normalità. Non è chiaro cosa accadrà nel caso in cui la persona contagiata dovesse presentare ancora i sintomi. Sarà il ministro a fare chiarezza su questo.

Si riduce l’autosorveglianza per i contatti dei positivi

Allo stesso modo sarà ridotta la durata dell’auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con un positivo: da 10 a 5 giorno con l’obbligo di indossate la mascherina Ffp2 in caso di assembramenti.

Stop Green Pass in ospedale

Sarà cancellata anche la norma che imponeva l’obbligo di Green pass per accedere agli ultimi luoghi in cui, sul territorio nazionale, era necessario esibirlo ovvero le strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie, gli hospice e i reparti di degenza delle strutture ospedaliere come visitatori o accompagnatori.

Congelate le multe ai No Vax

Fino al 30 giungo 2023, verrà sospesa la notifica delle multe da 100 euro con cui sono state sanzionate le persone con più di 50 anni che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale che era in vigore fino al 15 giugno scorso.

La fine dell’App Immuni

Il governo ha deciso di sopprimere dal 31 dicembre pure l’App Immuni che serviva (poco) per il tracciamento del virus e per scaricare il Green Pass, divenuto ormai inutile sul territorio italiano. Pertanto, la App non sarà più disponibile negli store delle applicazioni e, sugli smartphone su cui era già stata installata, non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti per il contact tracing digitale. L’applicazione non sarà più utilizzabile per l’acquisizione delle Certificazioni verdi Covid-19, cioè il Green Pass ma solo per conservare quelle già acquisite. Per scaricare un nuovo Green Pass sarà possibile farlo attraverso i rimanenti strumenti:  l’App IO, il fascicolo sanitario elettronico oppure direttamente sul sito www.dgc.gov.it.

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