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Covid Italia, bollettino del 14 settembre: 18.854 nuovi casi e 69 morti. Ok di Aifa a vaccino contro Omicron 4 e 5

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Sono 18.854 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano 23.161. Le vittime sono 69, in calo rispetto alle 93 di ieri. Il tasso è al 11%, in calo rispetto al 12,5% di ieri.

Il totale dei casi di Covid rilevati dall’inizio della pandemia in Italia è di 22.096.450. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute.

Sono 151 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 12 meno di ieri nel bilancio tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono 15. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 3.719 nelle ultime 24 ore, 149 in meno rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 450.900, rispetto a ieri 3.135 in meno. Dimessi e guariti sono 21.469.146 (+21.915) mentre il totale dei decessi dall’inizio della pandemia è di 176.404

Tutti i grafici e le mappe sull’epidemia

Aifa: via libera a vaccini adattati a Omicron 4 e 5

La commissione tecnica scientifica dell’Aifa ha dato oggi il via libera al vaccino anti covid adattato contro le sottovarianti Omicron 4 e 5. Precedentemente l’Aifa aveva già approvato il primo vaccino adattato contro la sottovariante Omicron 1.

Il Covid negli anziani aumenta del 69% il rischio di Alzheimer

Per gli anziani ammalarsi di Covid-19 comporta un aumento del 69% del rischio di ammalarsi di Alzheimer. È quanto sostiene uno studio del Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland (Usa), pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease. Per indagare l’impatto del Covid-19 sul rischio di Alzheimer, il team di ricerca ha preso in esame le cartelle cliniche di 6,2 milioni di americani di età pari o superiore a 65 anni senza Alzheimer, che tra febbraio 2020 e maggio 2021 avevano ricevuto cure mediche (410.748 anche per Covid-19). L’analisi ha mostrato che chi aveva avuto il Covid-19 aveva un rischio quasi il 70% in più di ricevere una diagnosi di Alzheimer entro 360 giorni dall’infezione da SarsCoV2. L’aumento del rischio era ancora più forte per gli over-85 (+89%) e per le donne (+82%). I ricercatori hanno spiegato che non è chiaro se il Covid-19 rappresenti un nuovo fattore di rischio o se acceleri lo sviluppo della malattia, già presente in forma latente. Tuttavia, evidenziano come un aumento delle diagnosi di Alzheimer di questa entità – se fosse confermato – avrebbe un impatto durissimo sui sistemi sanitari e sui Paesi.

Agenas, occupazione reparti cala in 9 regioni in 24 ore

E’ ferma al 6%, in Italia, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (un anno fa era al 7%) ma, nell’arco di un giorno cala in 9 regioni: Basilicata (6%), Calabria (14%), Friuli Venezia Giulia (9%), Lazio (7%), Marche (5%), Pa Bolzano (5%), Piemonte (2%), Puglia (5%) e Veneto (4%). A livello nazione è stabile, anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2% a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa. Lo rileva l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai dati del 12 settembre. La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), nelle ultime 24 ore, cresce in 3 regioni e province autonome: Umbria (19%), Toscana (4%), Valle d’Aosta (9%). E’ stabile in 9 regioni: Abruzzo (a 8%), Campania (7%), Emilia Romagna (8%), Liguria (9%), Lombardia (5%), Molise (6%), Pa Trento (9%), Sardegna (5%), Sicilia (7%). Solo l’Umbria supera la soglia di allerta del 15%: Umbria (19%). Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente il valore cala in 4 regioni: Calabria (2%), Lazio (3%), Sicilia (3%) e Veneto (1%). Mentre è stabile in 14 regioni: Abruzzo (al 2%), Basilicata (1%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (1%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Marche (1%),  Pa Bolzano (1%), Pa Trento (2%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (2%),  Toscana (1%). In Molise (3%), Umbria (0%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.

Fiaso, -23,1% ricoveri; calo più alto da 6 settimane   

Prosegue ancora la discesa dei ricoveri Covid in Italia. In una settimana, infatti, il numero dei pazienti ospedalizzati si è ridotto ulteriormente del 23,1% raggiungendo il calo più alto registrato nelle ultime settimane. Si tratta, infatti, della sesta rilevazione consecutiva con il segno meno: in corsia i ricoverati continuano a diminuire da inizio agosto: è quanto emerge dall’ultimo report, aggiornato a ieri, degli ospedali sentinella aderenti alla rete di Fiaso. A diminuire nell’ultima settimana sono stati soprattutto i pazienti nei reparti ordinari (-24,7%) mentre nelle terapie intensive c’è stato un incremento di 3 pazienti, “un’oscillazione che, a fronte di numeri ormai così bassi – spiega Fiaso – è poco significativa nell’analisi della curva dei ricoveri”.

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