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Covid, Mattarella ha firmato il decreto con la stretta sui No Vax. Salgono i ricoveri, altre 4 regioni in giallo. Ricciardi: “Gennaio sarà catastrofico”

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il nuovo decreto con la stretta sui No Vax. La notizia arriva al termine di una giornata segnata da dati allarmanti. Salgono ancora l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei casi Covid in Italia: l’incidenza riferita a ieri 6 gennaio è infatti pari a 1669 casi su 100mila abitanti e raddoppia rispetto al valore di 783 della scorsa settimana. L’Rt sale invece a 1,43 dal valore di 1,18 della settimana precedente. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute all’esame delle cabina di regia.

La paura dei medici: “Tra due settimane si rischia l’inferno”

di Michele Bocci 06 Gennaio 2022

Sale anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, che questa settimana è al 15,4% contro  il 12,9% (rilevazione al 30 dicembre) della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 21,6% rispetto al 17,1% (rilevazione al 30 dicembre).

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze per il passaggio da lunedì prossimo dalla zona bianca alla zona gialla delle regioni Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta. 

Dovrebbero così aggiungersi alle 11 regioni già in giallo, ossia Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Sicilia e Veneto. Sfiora la zona arancione la Liguria, che è oltre il parametro del 30% di ricoveri ordinari (al 34,2%) ma subito sotto quello del 20% per le intensive (al 19,5%). A rischio per la prossima settimana anche Piemonte (con le intensive oltre soglia al 21,7% e i ricoveri sotto al 26%) e le Marche (23,9% e 24,1%). Quanto all’incidenza, il valore più alto si registra in Toscana, ben 2.680 casi per centomila abitanti, seguita da Lombardia (2.578), Val d’Aosta (2.255), Umbria (2.235) e Emilia Romagna (2.153).

E’ in forte aumento il numero di nuovi casi Covid-19 non associati a catene di trasmissione (309.903 contro 124.707 della settimana precedente) ed è in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% contro 48%). Aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% contro 31%).

Gennaio catastrofico

“Mi preoccupa la combinazione tra Delta, Delta plus e Omicron che produrrà un gennaio catastrofico. La contemporanea presenza di varianti così contagiose ci dispone a un periodo in cui la curva dei contagi sarà esponenziale e la pressione sui sistemi sanitari sarà fortissima. Purtroppo il numero dei morti aumenterà in maniera importante”. Lo dice Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza che, invece, non si dice preoccupato per la nuova variante sequenziata recentemente in Francia che “è ancora sotto osservazione, non è quindi motivo di immediata preoccupazione”.

Brusaferro: “Impennata dei casi, soprattutto tra 20-29 anni”

“Anche in Italia c’è una rapida impennata nel numero dei nuovi casi di covid come nel resto d’Europa”. Lo afferma il presidente dell’istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, rilevando “una fortissima circolazione del virus in tutte le regioni tranne a Bolzano”. La crescita dei casi covid riguarda “soprattutto la fascia d’età 20-29 anni, seguita da quella 10-19 e 30-39, ma cominciano ad essere coinvolte anche le fasce d’età più avanzate e questo è un elemento su cui occorre particolare precauzione”. “C’è stato invece un rallentamento della crescita della curva tra 5 e 11 anni – spiega Brusaferro – ma c’è comunque necessità di ricoveri anche per gli under 19”. Pur se procede “positivamente” la campagna di richiamo dei vaccini “vediamo che la variante Omicron, che sta diventando prevalente anche nel nostro Paese, infetta anche le persone vaccinate”.

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