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Covid, ora la curva scende davvero: -22% di casi

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La curva pandemica provocata da Omicron 5 ha piegato con decisione verso il basso. Dopo che la scorsa settimana i casi sono stati praticamente gli stessi di quella precedente (si è segnano un -1,5%) e si è toccato il picco di 142 mila casi di martedì (il 12), in quella appena conclusa si osserva una riduzione del 22%. I casi sono stati infatti 509.060 contro i 652.044 dei sette giorni precedenti. I tamponi sono passati da 2,6 a 2,3 milioni. Continua certamente ad esserci una grossa sottostima dei casi, perché in molti fanno il test solo a casa, ma secondo gli esperti c’era anche nelle settimane precedenti, quindi i numeri ufficiali sono credibili quando dimostrano una discesa del contagio.

In Sardegna, Campania e Lazio il calo più marcato

In tutte le Regioni i dati sono in discesa, segno che l’epidemia si sta ritirando ovunque. Ecco i numeri. La Sardegna passa da 18.762 a 13.445 casi (-5.317, -28,3%), la Campania da 77.078 a 55.204 (-21.874, -28,3%), il Lazio da 62.105 a 45.162 (-16.943, -27,2%), la Puglia da 51.685 a 37.997 (-13.688, -26,4%), la Sicilia da 48.382 a 37.322 (-11.060, -22,8%), la Lombardia da 87.381 a 67.462 (-19.919, -22,7%), la Toscana da 33.101 a 25.749 (-7.352, -22,2%), l’Emilia-Romagna da 50.179 a 39.141 (-11.038, -21,9%), la Basilicata da 6.703 a 5.283 (-1.420, -21,1%), il Piemonte da 36.591 a 29.192 (-7.399, -20,2%), le Marche da 20.332 a 16.533 (-3.799, -18,6%), l’Umbria da 11.994 a 9.772 (-2.222, -18,5%), la Liguria da 15.958 a 13.231 (-2.727, -17%), il Molise da 2.874 a 2.388 (-486, -16,9%), la Provincia di Trento da 5.597 a 4.681 (-916, -16,3%), il Veneto da 62.246 a 52.222 (-10.024, -16,1%), l’Abruzzo da 19.828 a 17.101 (-2.727, -13,7%), il Friuli Venezia Giulia da 13.802 a 12.173 (-1.629, -11,8%), la Provincia di Bolzano da 5.629 a 5.012 (-617, -10,9%), la Calabria da 20.632 a 18.892 (-1.740, -8.4%), la Valle d’Aosta da 1.185 a 1.097 (-88, -7,4%).

Ricoveri vicini al picco

Inizia a frenare anche la curva dei ricoveri, che sale ma di poco. Potrebbe essere il preludio a un calo nei prossimi giorni. Ieri gli ospedali italiani, tra letti ordinari e intensivi, assistevano 11.330 persone, contro le 10.979 di domenica 17. L’aumento è del 3,1%. La settimana precedente l’incremento era stato del 16,8% e prima ancora del 25,2%. Il trend quindi è chiaro. Per quanto riguarda le sole terapie intensive, ieri ricoveravano 405 malati contro le 403 di domenica 17. Il dato quindi è stabile, dopo incrementi più forti. I numeri confermano come Omicron 5 sia una sottovariante che difficilmente provoca casi gravi. Al massimo ha portato in intensiva 417 pazienti, contro gli oltre 1.700 di Omicron 1 e 2, che hanno colpito a gennaio. Molto più alti i numeri delle varianti precedenti (nella primavera dell’anno scorso si sono superati i 3.700 ricoveri).

Le vittime salgono ancora

Ieri il numero dei decessi è arrivato a 170.875. I morti della settimana sono stati quindi 950, contro gli 809 dei sette giorni precedenti. Il numero delle persone che perdono la vita è quindi ancora in crescita. Del resto in tutte le ondate è successa la stessa cosa. Visto che dal tampone positivo al decesso passano alcuni giorni, la curva che descrive il numero di morti reagisce un po’ in ritardo rispetto a quella dei contagi.

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