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Craxi, la commemorazione per i 25 anni dalla morte. L’omaggio di La Russa e Tajani ad Hammamet

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HAMMAMET (Tunisia) – “Non sarebbe dovuto accadere che Bettino Craxi morisse in esilio e che non potesse curarsi in Italia”. Sono le prime parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, in questa giornata di vento e di mare in tempesta ad Hammamet, a 25 anni esatti dalla morte del segretario del Psi. La Russa proviene da una formazione, il Msi, che fece una guerra senza quartiere a Craxi fino alla fine, ma rivendica subito il “patriottismo” dello statista, in questa città dove trascorreva le vacanze dagli anni Sessanta e dove fuggì nel 1994 e visse per quasi sei anni, prima di morire. Più tardi, al cimitero cristiano, a ridosso della Medina, dove riposa, è Antonio Tajani a ricordare “uno dei grandi protagonisti della politica italiana del Dopoguerra, che pagò con l’esilio il coraggio di difendere sempre le proprie idee”.

Craxi, l’avviso di garanzia non fu che l’inizio

di Gianni Baget Bozzo

19 Gennaio 2025

Da una parte il presidente del Senato e seconda carica dello Stato. E dall’altra il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio. La riabilitazione è fatta, con la presenza di due personaggi istituzionali, che nel passato erano già venuti a portare un fiore sulla tomba, ma solo per un’iniziativa privata, lontano dalle telecamere. Oggi, invece, si sono materializzati per la commemorazione ufficiale, che si tiene ogni anno, ma che non aveva mai visto la presenza di importanti rappresentanti dello Stato. Visto che si tratta di esponenti di una maggioranza di centrodestra, la riabilitazione è per il momento della destra italiana, mentre la sinistra (il Pd in particolare) era del tutto assente oggi ad Hammamet. “Nessun esponente politico o istituzionale di rilevo del centrosinistra ha ancora calcato la sabbia di Hammamet”, dice Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia (e dagli astanti si erge qualche “Vergogna!”). Mentre Bobo, il fratello, che alle ultime legislative si era presentato per il centrosinistra (ma non era stato eletto) e a quella famiglia ancora si richiama, resta molto in disparte in tutte le cerimonie, ma con la speranza che “quest’anno Elly Schlein affronti il tema Bettino Craxi”.

Viaggio ad Hammamet sulle tracce del fantasma di Craxi

di Leonardo Martinelli

18 Gennaio 2025

La mattina, nella villa di Dar Sebastian (uno dei simboli della Hammamet dandy di un tempo), è stata inaugurata una mostra di litografie del pittore Nani Tedeschi, con i ritratti di Craxi e di altri personaggi che arrivano diretti dagli anni Ottanta italiani. Il pomeriggio, invece, si è tenuta la cerimonia cattolica sulla tomba. Tra i due luoghi, in quello che Hammamet è diventata oggi (strano mix fra il glamour low cost degli alberghi sul litorale e quell’aria rilassante e trasandata da borgo marittimo del Sud Italia), si è spostato il gruppone di chi ha voluto omaggiare Bettino: molto più numerosi degli anni scorsi, diverse centinaia, un segnale che qualcosa sta davvero cambiando. Molti anche i giovani, fra i quali numerosi simpatizzanti di Forza Italia (Nicola Carnovale, direttore della Fondazione Craxi, ha voluto sottolineare che “si sono pagati di tasca propria la trasferta dall’Italia, rinunciando ad altro, forse un viaggio a Ibiza”).

A Dar Sebastian, La Russa ha esaltato un Craxi sovranista, ricordando che “negli anni in cui era all’apice, eravamo davvero in pochi a parlare di patria. Noi facevamo parte di una formazione, che era al di fuori dell’arco costituzionale. Per il resto c’era solo lui a farlo. Oggi, invece, siamo la maggioranza”. Al cimitero, Tajani ha rivendicato l’eredità di Bettino e parlato di Forza Italia come “di un partito cristiano, liberale, riformista e garantista e Craxi è stato il paladino del riformismo e del garantismo. Lui è stato vittima di un giustizialismo dissennato, che, non potendo sconfiggere i partiti allora al governo, usò l’arma della giustizia, contro persone perbene come lui”. Animale politico in vita, anche davanti alla sua tomba la politica non è mai lontana, con i dibattiti, le polemiche, le recriminazioni. Da domani, nel cimitero di Hammamet ritornerà il silenzio, a parte il rumore del vento e del mare.

 

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