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Samuele, Loris, Elena, e ora Diana, la piccola di diciotto mesi lasciata sola in casa, a Milano, dalla madre Alessia Pifferi per sei giorni e morta di stenti. La lista di madri che uccidono i propri figli senza un perché si allunga drammaticamente, mese dopo mese. Madri che odiano i bambini che hanno messo al mondo al punto da colpirli con oggetti, accoltellarli, buttarli giù da dirupi, stringergli le mani attorno al collo oppure lasciarli soli, con un biberon di latte accanto e una boccetta di sedativi. Secondo l’ultimo rapporto dell’Eures, associazione di ricerche economiche e sociali, sone le donne a uccidere di più i figli più piccoli, mentre man mano che l’età dei bambini aumenta, cresce la responsabilità dei padri.
Da Annamaria Franzoni a Veronica Panariello: nessuna confessione
L’atteggiamento di queste madri non è sempre quello di confessare. Venti anni dopo, Annamaria Franzoni non ha mai ammesso di aver ucciso il suo piccolo Samuele, trovato morto a 3 anni con profonde ferite alla testa nel letto dei genitori a Cogne. È stata riconosciuta colpevole del più orribile dei delitti, senza un perché, ha scontato 11 dei 16 anni di reclusione che le hanno inflitto e adesso è libera. Neanche Veronica Panariello, ormai da 8 anni in cella, ha mai ammesso di aver ucciso, strangolandolo con delle fascette, Loris, il maggiore dei suoi figli che nel novembre 2014 aveva 8 anni. Un silenzio persistente, che non ha mai ceduto in tanti anni, alle evidenze processuali che hanno portato queste due donne a condanne ormai definitive.
Il buio nella testa
Un buio nella testa, un disagio dissimulato con i familiari più stretti, un’alterazione psichica che le ha portate, così come ha fatto la mamma della piccola Elena Del Pozzo a Mascalucia, a chiamare loro le forze dell’ordine. Ma soprattutto una verità mai del tutto raggiunta. Perché per Cogne, per Santa Croce di Camerina come per molti altri figlicidi, quello che spesso resta nell’ombra dopo anni e anni di processi e di indagini, è il vero movente del delitto. Che neanche le perizie psichiatriche spesso riescono a portare alla luce.
Il numero dei bimbi uccisi dai genitori
Sono un numero enorme, oltre 480 negli ultimi vent’anni, i bambini uccisi dai genitori. E il più delle volte a compiere il gesto sono le madri. Ci sono stati processi mediatici come appunto Cogne e Santa Croce Camerina mentre tanti altri delitti egualmente sconvolgenti sono rimasti sulle pagine di cronaca solo per pochi giorni.
Quando a uccidere sono i padri
Molte volte, alla base del gesto, ci sono matrimoni finiti e, in questo caso, il piu delle volte, sono i padri a uccidere. Come è successo a marzo scorso, a Mesenzana in provincia di Varese dove un uomo di 44 anni, ha ucciso i suoi figli di 13 e 7 anni e si è poi tolto la vita. Per uomini che non accettano la separazione, la più terribile delle “punizioni” nei confronti dell’ex moglie: la stessa sorte toccata a gennaio al figlio di Davide Paitoni, Daniele, ucciso a 7 anni dal padre a Mozzarone in provincia di Varese con una coltellata alla gola.