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ROMA — Il grande flop. Tra le tante doti riconosciute ad Alessandro Giuli ce n’è una che, numeri alla mano, sembra difettare. Del successore di Gennaro Sangiuliano tutto si può dire — fine intellettuale, ancorché di destra; profondo conoscitore di riti pagani celebrati nottetempo in tv — tranne che sia un (bravo) manager della cultura.