Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

Dal Covid al Cremlino, le chat No Vax si danno alla propaganda russa

[ Leggi dalla fonte originale]

Quando, erano le 17:35, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha twittato: “Vieteremo la macchina dei media del Cremlino nella Ue: Russia Today e Sputnik non potranno più diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin, stiamo sviluppando strumenti per vietare la loro disinformazione tossica e dannosa in Europa”, a Palazzo Chigi non c’è stata alcuna sorpresa.

Da almeno 48 ore – dopo un incontro con la direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, e i vertici dei Servizi – l’Italia aveva individuato la disinformatia russa come uno dei cinque effetti immediati sul nostro territorio della guerra Ucraina: energia, export, migranti, cyber war. E fake news, appunto. Lo avevano fatto sulla base di un’informativa dei Servizi che aveva messo in fila una serie di circostanze che documentavano come, in contemporanea con l’offensiva di Putin, si erano riattivati una serie di canali dormienti (e in parte ne erano stati organizzati dei nuovi) con lo specifico obiettivo di alimentare la propaganda russa in Italia.

Un fenomeno, in particolare, ha colpito la nostra intelligence. Almeno quattro delle chat Telegram maggiormente attenzionate si erano fatte camera dell’eco della contronarrazione russa. E fin qui, nulla di diverso rispetto a quanto più volte accaduto in questi anni. Ma con un’ulteriore particolarità: si trattava delle stesse chat, con centinaia di migliaia di iscritti, che negli ultimi 48 mesi si erano ingrossate veicolando messaggi negazionisti sul Covid prima, ai tempi del lockdown, e contrarie ai vaccini, poi. Le stesse sulle quali sono stati diffusi i pre-stampati per denunciare i presidenti del Consiglio italiano (Giuseppe Conte e Mario Draghi) e che hanno fatto rimbalzare i messaggi neofascisti alla vigilia dell’assalto alla Cgil nell’ottobre scorso. Le stesse che la scorsa settimana hanno organizzato i picchetti dei camionisti nelle strade del Mezzogiorno. E che ora, improvvisamente, si ritrovavano innamorate della Russia di Putin.

Qualche esempio: su “Basta Dittatura”, un network che complessivamente raggiunge quasi centomila utenti, si parlava del bambino morto a Kiev durante gli scontri. Le immagini hanno fatto il giro del mondo – hanno provato a rianimarlo, invano, in un ospedale pediatrico – eppure in chat veniva rilanciato un articolo in italiano che spiegava fosse tutta una fake news. Ecco il delirio: “Di bambini purtroppo ne moriranno tanti – si legge – perché il regime di Kiev, pilotato dalla Nato e finanziato da Soros, non pare intenzionato a cercare una tregua. Ma ora il condizionale è d’obbligo”. Per loro il bimbo mostrato da tutti i Tg del mondo sarebbe in realtà finto e la fotografia scattata “in posa”.

Rai, polemica sul Tg2: “Giustifica Putin”

di
Giovanna Vitale

27 Febbraio 2022

Finto in realtà, si scrive in queste chat, sarebbe tutto il racconto del conflitto. “Giù la mascherina” è il nickname dell’utente che, con tanto di corredo fotografico, spiega che “i giornalisti sono con casco e giubbotto antiproiettile, l’abito ufficiale della “modalità guerra”, proprio come quando sono con le mascherine, mentre dietro i cittadini ucraini serenamente fanno la coda all’ufficio postale”. E i bunker? Le sirene? “Tutte invenzioni”, sono certi. Anzi ad aggredire “sono gli ucraini”. Lo proverebbero alcuni video, veicolati sempre sui canali Telegram, che mostrano presunte rappresaglie dell’esercito ucraino contro i militari russi. O militari russi accolti dagli applausi dei civili ucraini. Ma anche qui: i video sono falsi. O completamente alterati. Emblematiche sono due circostanze: girano in chat come “Catholic Information Hub”, che la nostra intelligence conosce bene perché in questi mesi è stato grancassa di Forza Nuova e ha sancito il collegamento dei fascisti con i No Vax. E poi, seconda circostanza, molti di questi video tarocchi sono finiti pure ai Tg italiani e presi per buoni. “L’esistenza di un’attività di disinformazione che ha come regista esplicito il Cremlino e interessa anche l’Italia non è una novità”, fa notare Enrico Borghi, responsabile sicurezza del Pd e membro del Copasir. “È già accaduto nel recente passato: all’inizio dell’emergenza Covid. Fin dal 2020, come il Comitato di controllo sui Servizi ha verificato e poi attestato, sono state diffuse contro il nostro Paese una serie di fake news virali sull’epidemia, originate da Russia e Cina. Si tratta di operazioni di influenza e ingerenza, che vanno dagli attacchi cyber allo spionaggio informativo, indirizzati verso determinati Stati per destabilizzarli. E uno di questi target è certamente l’Italia, che è uno dei perni dell’alleanza atlantica”.

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.