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La scatola è stata recuperata nelle scorse settimane in quel “gran ministero” che è l’Unità delitti insoluti (Udi) di Roma. Dove giacciono altre centinaia, se non migliaia, di reperti legati ai cold case italiani. Dall’Udi, che dipende dalla Direzione centrale anticrimine, la polizia scientifica la ha portata sulla scrivania del pubblico ministero Gabriella Dotto.
Che a distanza di 27 anni sta cercando finalmente di risolvere il mistero dell’omicidio di Nada Cella, la segretaria massacrata a Chiavari il 6 maggio 1996.