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Sono oltre 4milioni gli italiani con il diabete. Di questi, 1 milione non sa ancora di averlo. Da qui l’urgenza di prendere provvedimenti nei confronti di questa malattia, il cui impatto dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul Servizio sanitario nazionale e sui Servizi regionali è molto importante. Se ne è parlato nell’ambito del convegno organizzato da Diabete Italia e Motore Sanità a Venezia, a ridosso della Giornata Mondiale del Diabete.
«Negli ultimi 10 anni la tecnologia ha alleggerito di molto la gestione del diabete», rassicura la dottoressa Roberta Assaloni, diabetologa dell’Ospedale di Monfalcone e referente di Diabete Italia. «Specie quello di tipo 1, in cui il valore glicemico si correggere con dosi di insulina», continua l’esperta. «Grazie ad app e nuovi dispositivi è possibile controllare costantemente la glicemia in tempo reale e garantire così un futuro senza complicanze».
«I moderni infusori erogano insulina in modo automatico in funzione del valore attuale e del trend della persona, che è così libera di vivere al meglio. Il sensore monitora costantemente la glicemia e ne calcola il trend e, in caso di variazione, avvisa con un allarme. In questo modo riesce a ridurre al minimo il rischio di ipoglicemia, che può condurre addirittura al coma e alla morte. Il sensore poi è collegato a un microinfusore: se il trend glicemico è troppo basso, viene immediatamente sospesa l’insulina, riducendo notevolmente il rischio di ipoglicemia».
Anche l’iperglicemia è un problema, i cui danni però si manifestano sul lungo periodo. «Il sensore ha una piccola linguetta sottocutanea che va sostituita ogni 7 o 14 giorni», sottolinea il dottor Stefano Nervo, Presidente di Diabete Italia. «Viene immobilizzato con un cerotto e sopra applicato un dispositivo che invia in tempo reale a un display o alla app i valori glicemici. Ciò evita il controllo manuale da parte del paziente, con un evidente miglioramento della qualità della vita. È molto utile, per esempio, nella gestione dei bambini: i genitori possono monitorare il trend glicemico anche da lontano, quando i figli sono a scuola».