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Dino Giarrusso, 5Stelle ed ex Iena: “Mi candido a governatore siciliano, decidono gli iscritti e non i vertici”

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“Negli ultimi decenni la Sicilia non ha consentito a tutti i suoi figli di realizzarsi, è tempo di cambiare”. Dopo l’annuncio di Dino Giarrusso ai microfoni di La7 della candidatura alla presidenza della Sicilia, l’eurodeputato ed ex “Iena” registra l’entusiasmo sui social, ma deve fare i conti con la frenata da parte dei vertici del Movimento 5Stelle: “Iniziativa a titolo personale – hanno detto in una nota – non concordata con i vertici”. 

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di Miriam Di Peri 03 Gennaio 2022Giarrusso, i leader del suo movimento prendono le distanze.
“Non vedo alcuna frenata, sono appena diventato papà e vorrei che mio figlio avesse le stesse opportunità dei suoi coetanei”.

E’ per questo che si candida?
“La Sicilia è stata inquinata anche da politici legati a clan mafiosi, è una dinamica che deve finire per sempre. Abbiamo la possibilità di riscattare la Sicilia, e credo che per vincere le elezioni regionali, in una terra tradizionalmente di centrodestra, servano tre cose: una squadra credibile, un programma di autentico cambiamento e un candidato alla presidenza che sia condiviso dai cittadini siciliani”.

Tra i deputati regionali 5Stelle si è respirato malumore proprio per la mancata condivisione dell’annuncio.
“Forse qualcuno era distratto, perché nel M5S già due esponenti hanno già annunciato la loro candidatura: i deputati Sunseri e Di Paola. A loro rivolgo il mio sincero “in bocca al lupo”. Io sono pronto a correre alle primarie insieme a loro e a chi vorrà: saranno i nostri iscritti a decidere”.

Non è una retromarcia rispetto alla candidatura?
“Riascolti il video, ho detto le stesse parole: sono disponibile per le primarie”.

Glielo chiedono gli attivisti del Movimento?
“Ho ricevuto tantissimi messaggi, anche da parte di altri esponenti di forze politiche”.

I vertici nazionali 5Stelle però hanno definito le sue dichiarazioni fuori luogo. Ha preso un’altra sberla dal Movimento…
“Io non ho mai preso sberle dal Movimento. Pur avendo contro buona parte dei portavoce regionali, ho stravinto alle Europee, poi come “facilitatore” nazionale e ho avuto un riscontro enorme agli Stati generali: nessuna sberla”.

Riformulo: considera una sberla il comunicato che definisce le sue dichiarazioni fuori luogo?
“No, affatto. Stimo Giuseppe Conte e conosco le nostre regole, che non prevedono veti ad personam: non avendo sentito alcuna remora su Sunseri e Di Paola, non vedo perché dovrebbero essercene sul mio conto”.

Il mandato di Sunseri e Di Paola scade a fine legislatura in Sicilia. Il suo permane fino al 2024 a Bruxelles.
“Noi siamo guidati da un grande uomo di legge. Conte sa che all’interno di una forza politica le regole valgono per tutti. In passato è stato ammesso che qualcuno si dimettesse da una carica per ricoprirne un’altra”.

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di CLAUDIO REALE 13 Settembre 2019Si riferisce alle dimissioni di Giancarlo Cancelleri da vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana per diventare sottosegretario alle Infrastrutture?
“Non solo, ci sono stati diversi casi. Nel momento in cui si consente ad alcuni di lasciare un incarico elettivo in corso per ricoprirne un altro, quel principio vale per tutti”.

Conte non ha ancora nominato i referenti regionali. Pensa che stia perdendo troppo tempo?
“È stato il miglior presidente del Consiglio degli ultimi trent’anni, a mio avviso. Ma dirigere una forza politica unica nel suo genere come il Movimento 5Stelle forse è persino più complesso, quindi capisco l’oculatezza con la quale lui sta procedendo. È chiaro che prima o poi ci saranno nuove nomine, ma nel frattempo il regalo più grande da fare agli avversari sarebbe quello di litigare: stiamo uniti e vinceremo”.

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dal nostro inviato Claudio Reale 07 Ottobre 2021Ha sentito Conte?
“Non ancora. Con il voto per il Quirinale in vista, ha tantissime cose da fare”.

Ci sarà un incontro coi vertici del Movimento per discutere di candidature?
“Ci sono già stati incontri per discutere di amministrative, anche in maniera informale, e c’è chi ha espresso la sua intenzione. Ma erano incontri aperti, non ancora ufficiali”.

E per discutere di primarie?
“Le primarie nel Movimento si sono sempre fatte, le chiamavamo “parlamentarie”: la democrazia diretta è un nostro valore irrinunciabile. Credo ci saranno incontri più stringenti dopo l’elezione del presidente della Repubblica”.

I tempi, in questo senso, non facilitano il percorso delle primarie.
“Le primarie vanno fatte comunque, sono felice lo dica anche il segretario del Pd siciliano, Anthony Barbagallo. Il lavoro di Conte e dei parlamentari nazionali in vista del voto per il Quirinale non incide nel percorso delle primarie. Personalmente auspico che dopo l’ottimo Mattarella ci sia un presidente super partes, che si spogli del suo passato politico, sia moralmente ineccepibile e non divisivo per il Paese”.

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