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Dopo il vertice Nato il dossier curdi in Cdm. Guerini: “La nostra linea non cambia”

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“Dobbiamo difendere i diritti dei curdi, non possiamo dimenticarli”. Il Consiglio dei ministri sta per chiudersi, giovedì pomeriggio, quando Roberto Speranza prima, Andrea Orlando poi chiedono la parola. Esprimono le preoccupazioni, avvertite con particolare intensità a sinistra, per il memorandum siglato al vertice Nato di Madrid dalla Turchia con Finlandia e Svezia, che condiziona il sì di Erdogan all’adesione dei due Paesi all’impegno a esaminare le richieste di estradizione di presunti terroristi curdi. Non c’è il rischio di svendere i loro diritti, di dimenticare l’impegno dei curdi nella lotta all’Isis?, la domanda dei due ministri. Da poco al tavolo è arrivato Lorenzo Guerini, appena atterrato da Madrid al termine del summit, in cui ha rappresentato il governo italiano dopo la partenza anticipata di Mario Draghi. È lui a incaricarsi di rispondere: “La nostra posizione nei confronti dei curdi assolutamente non cambia”. L’Italia, spiega il ministro della Difesa, l’ha ribadita anche al tavolo dell’Alleanza atlantica.

La discussione si apre in Consiglio dei ministri quando il premier aggiorna la sua squadra di governo sull’esito dei vertici Ue, G7 e Nato cui ha preso parte nell’ultima settimana. I dossier sul tavolo sono numerosi, ma Speranza, che è segretario di Articolo 1, e Orlando, che è capo delegazione del Pd, esprimono una premura molto sentita dai loro partiti: “Non dimentichiamo i curdi”. Il via libera di Recep Tayyip Erdogan all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, sottolineano entrambi, non può indurre ad abbassare l’attenzione sui diritti del popolo curdo, né negare il suo ruolo nella lotta all’Isis. Nulla di tutto ciò, dichiara il Dem Guerini: “La nostra posizione è chiara, immutata”, mette a verbale a rassicurare i colleghi. Quale la linea? Un conto – ha affermato il governo italiano insieme a quelli di altri Paesi al tavolo del summit Nato – sono le valutazioni su organizzazioni riconosciute come terroristiche anche dall’Unione europea, come il Pkk (la Svezia ha dichiarato che la sua magistratura esaminerà le richieste di estradizione nel rispetto dello stato di diritto), altra cosa ben distinta sono i rapporti con i curdi: il popolo curdo – questa la posizione – è stato e continua a essere nostro alleato nella guerra contro l’Isis. Questo, viene ribadito in Cdm, non cambia. 

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