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Dopo una vita intera passata in politica, Vasco Errani ha deciso che non si ricandiderà: “Sono convinto che sia arrivato il momento di terminare quest’esperienza”. Come Pier Luigi Bersani, suo predecessore alla guida della Regione e amico strettissimo, Errani ha deciso di sottrarsi a una corsa senza esclusione di colpi per un seggio in parlamento. “Non metterò in pensione la passione politica – assicura – questa è una parte fondamentale della mia vita, dalla quale non mi separerò mai. Il mio orizzonte rimane quello di costruire una sinistra moderna che abbia nel cuore un’Italia giusta”.
A lungo, da presidente della Regione e influente dirigente del suo partito, Errani è stata la persona che le liste elettorali doveva metterle insieme, avallarle, farle digerire agli esclusi. Oggi che si congeda dal mondo in cui è entrato nel 1983 da consigliere comunale di Ravenna dice solo con ironia: “Sono ben felice che stavolta tocchi a qualcun altro”. I posti stavolta sono pochi, le liste in Emilia perdono una figura di riferimento della sinistra, a questo punto la candidatura di Elly Schlein è fondamentale per il Pd.
Per oltre 15 anni Errani è stato presidente della Regione e poi nel 2017 ha seguitoBersani in Articolo Uno ed è stato eletto in parlamento con Leu. “Continuerò il mio impegno politico a cominciare da queste elezioni a sostegno della lista Democratici e Progressisti – ha scritto – Per la parte che per tutta la vita ho sostenuto”. Errani assicura che non smetterà di combattere e nel congedarsi sceglie i versi della canzone di De Gregori: ” Sempre e per sempre, dalla stessa parte mi troverai”.
Del resto la competizione per un posto in lista ormai è tale che la battuta che circola è: “Nel Pd ci sarà diritto di tribuna per gli iscritti al Pd?”. Tra alleati e ” big” in arrivo da Roma, lo spazio a Bologna scarseggia. C’è anche l’ipotesi di candidare Gianni Cuperlo, ex sfidante di Matteo Renzi alle primarie, come capolista al Senato nel plurinominale del collegio. Questo però in un quadro che vede anche le candidature di Matteo Richetti e Daniele Manca, restringe parecchio le chance di essere candidato dell’ex sindaco Virginio Merola.
Intanto l’ex sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, si avvicina a Matteo Renzi con la sua Lista Civica Nazionale che doveva essere in aiuto al centrosinistra, dopo aver rifiutato di confluire in un’unica lista con quella di Luigi di Maio e Bruno Tabacci, che ha il simbolo che serve per non dover raccogliere le firme. Questa è stata definita una condizione “irricevibile” da Pizzarotti.
Il prefetto Attilio Visconti intanto si è rivolto ai sindaci per richiamare “il rispetto della disciplina in materia di propaganda elettorale e di svolgimento dei comizi”, in un periodo in cui è in programma la Festa dell’Unità, per invitare a “un clima di equilibrio e rispetto reciproco”.