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Per Attilio Fontana e la Lega di Matteo Salvini il sondaggio commissionato da Scenari politici e realizzato da Winpoll tra il 25 e il 29 luglio sulla popolarità degli esponenti politici, fatto circolare da ambienti vicini a Letizia Moratti, è un colpo basso. La vicegovernatrice e assessora regionale al Welfare gode della fiducia dei lombardi più di Attilio Fontana ed è considerata la candidata più forte per battere il centrosinistra alle prossime elezioni Regionali del 2023 dal 62 per cento degli intervistati, contro il 38 raccolto da Fontana. Tanto che una sua eventuale lista civica sarebbe accreditata addirittura di un 12 per cento, e consentirebbe a Moratti di vincere il duello sia con Fontana sia eventualmente con Carlo Cottarelli, se alla fine la scelta del centrosinistra cadesse sull’economista.
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di
Andrea Montanari
Si tratta di 1.700 interviste con un margine di errore del 2,1 per cento dalle quali esce un verdetto destinato a pesare negli equilibri interni al centrodestra lombardo, a poche settimane dalle elezioni Politiche e a nove mesi dalle Regionali e con Matteo Salvini che insiste nel sostenere la candidatura del governatore uscente Fontana, con Moratti che ha già più volte dato la sua disponibilità a candidarsi e con gli altri alleati del centrodestra che tacciono in attesa del risultato del voto del 25 settembre.
Una doccia fredda per Fontana, che spiega la tenacia con cui Moratti nelle scorse settimane ha chiesto ripetutamente al centrodestra un “chiarimento urgente” senza finora ottenerlo, dopo aver dato la sua disponibilità a candidarsi il prossimo anno per la presidenza della Regione. Un sondaggio riservato commissionato dalla Lega prima della crisi di governo aveva sì registrato un gradimento superiore di Moratti su Fontana, ma anche che il governatore uscente sarebbe stato in vantaggio di una quindicina di punti su un potenziale avversario del centrosinistra. Questo spiegherebbe la recente prudenza di Salvini e il silenzio del resto del centrodestra e fa capire che la partita non è ancora chiusa.
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Stando al sondaggio di Winpoll, il 62 per cento gli intervistati considera Letizia Moratti “una candidatura più forte” rispetto a Fontana, che raccoglie solo il 38 per cento. Anche se il 38 per cento degli intervistati non sa o non risponde alla domanda. Non solo. La vicegovernatrice vince il confronto sul gradimento con il 60 per cento, rispetto al 55 di Carlo Cottarelli e al 52 di Fontana. Se dovesse presentarsi alle Regionali sostenuta dalla sua lista civica e da Fratelli d’Italia, Moratti risulterebbe vincente con il 35 per cento delle preferenze, contro il 33 di Cottarelli candidato dal centrosinistra e il 27 di Fontana, che in questo scenario sarebbe sostenuto solo dalla Lega e Forza Italia. Il centrosinistra avrebbe una sola chance per strappare la Lombardia al centrodestra: candidare il prossimo anno Letizia Moratti alla testa di uno schieramento “centrista”. Una sorta di campo larghissimo che andrebbe dalla lista civica Moratti ad un polo civico riformista, Azione, Italia viva e Pd. Ipotesi finora presa in considerazione solo dal leader di Azione Carlo Calenda. Solo in questo caso il centrodestra unito risulterebbe perdente. Con Fontana che, sostenuto da Lega, FdI e Forza Italia, raccoglierebbe il 44 per cento delle preferenze mentre un eventuale candidato del Movimento Cinque stelle non andrebbe oltre il tre per cento.
La partita sarebbe invece già chiusa, se tutto il centrodestra appoggiasse la candidatura di Moratti. In questo caso, sempre secondo il sondaggio, la vicegovernatrice prenderebbe addirittura il 58 per cento. Quasi il doppio di Carlo Cottarelli, che si fermerebbe al 36 per cento, se l’ex direttore dei dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario accettasse di candidarsi per il centrosinistra.Clamorose anche le previsioni sui risultati dei partiti. In Lombardia, il Pd sarebbe il primo partito con il 21,3 per cento. Risultato che alle recenti elezioni Amministrative il partito di Enrico Letta ha già raggiunto nei Comuni con più di 15 mila abitanti. Al secondo posto resisterebbe la Lega con il 20,2, che vincerebbe il duello con Fratelli d’Italia che si fermerebbe al 18,6. Il risultato più clamoroso, però, sarebbe quello della lista Moratti che raccoglierebbe il 12 per cento, seguita da Forza Italia con il 7,4. Azione e +Europa con il 3,6, il Movimento Cinque stelle il 3, i Verdi il 2,2, la Sinistra l’1,9, Insieme per il futuro l’1,4, i comunisti l’1,2 e Coraggio Italia l’1,1 per cento.