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Per togliere seggi alla destra e impedire esiti nefasti dal punto di vista costituzionale bisogna votare chi ha maggiori possibilità di strappare anche un solo voto in più nei collegi uninominali. Non farò la schizzinosa, voterò contro la destra, contro il peggio, per la difesa della Costituzione e dei suoi principi fondamentali”. Si espone Silvia Godelli, prende posizione e va dritta alla questione. Assessora regionale durante i due mandati di Nichi Vendola, per dieci anni alla guida della Cultura e del Turismo in Puglia. Negli ultimi anni, ormai fuori dalla politica attiva, ha assunto un atteggiamento molto critico nei confronti del centrosinistra, “ma questa volta il rischio che corriamo è troppo alto”. Il suo è un voto di responsabilità, di chi da sempre ha deciso da che parte stare.
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Non ha dubbi quindi su chi votare, nonostante le delusioni?“Il mio giudizio sulle scelte preelettorali, e non solo, del centrosinistra e in particolare del Pd, è molto negativo, per cui se dovessi stare a questo molto probabilmente non dovrei votare. Ma non posso fermarmi su questa posizione: devo andare oltre, perché il rischio è troppo alto e bisogna tutelare la Costituzione. Con la destra sono a rischio i principi costituzionali. Voterò il candidato della coalizione. Il risultato dell’uninominale è importante. È lì che si gioca la partita, perché basta un voto in più per vincere. Molti seggi sono assegnati in base all’uninominale, è una specie di lotteria. Purtroppo questa legge elettorale non dà garanzie democratiche. E nessuno ha fatto nulla per cambiarla”.
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Nel collegio uninominale di Bari per la coalizione di centrosinistra è candidata la scienziata di fama internazionale Luisa Torsi. Che lei quindi voterà. Cosa pensa di questa candidatura?“Non conosco personalmente Torsi, ma mi fa molto piacere che sia candidata una scienziata: in tempi di irrazionalità diffusa, una persona che si occupa di scienza è una buona medicina”.
Può farcela secondo lei? Come interpreta la situazione?“Non sono in grado di fare una previsione. C’è il peso dell’astensionismo e la dispersione su queste elezioni. E questi due fattori condizioneranno il risultato. Intanto ho voluto rendere pubblico il mio punto di visita. Dopo mezzo secolo di politica sulle spalle, ho voluto dire la mia in questa importante battaglia per il Paese. Il mio messaggio è per rendere conto del rischio per la Costituzione”.
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Quale è esattamente il rischio? Quali sono i principi fondamentali che vengono messi in discussione?“Prima di tutto è a rischio la democrazia, perché qualcuno sta sostenendo il presidenzialismo e questo inevitabilmente porterebbe a un pericoloso indebolimento. Ma a rischio anche e soprattutto i diritti civili, di cittadinanza, di parità, di genere, di appartenenze etnico e religioso. A rischio sono anche i diritti alle famiglie. E questo non lo dico io, ma lo si evince dalle dichiarazioni dei partiti di destra. Il centro in quella coalizione non esiste praticamente più”.
Teme per il futuro del Paese?“Il tema riguarda proprio il futuro. “Questo non è un appello contro il fascismo, ma per la tutela dei diritti fondamentali di questo Paese. È la difesa del futuro. Io sono madre e nonna e ho l’obbligo di pensare al futuro dell’Italia e alla tutela della democrazia. Ritengo che sia stata ridicola la presa di posizione contro il cartone animato di Peppa Pig per aver raccontato la famiglia con due mamma. Significa negare la realtà. Ma penso anche al rischio dei diritti per i giovani italiani che non sono i figli di italiani. Così come mi preoccupa il voler mettere in discussione il diritto all’aborto, un evento indubbiamente negativo per la donna ma che bisogna rendere possibile”.
Che effetto le ha fatto vedere sabato la piazza di Bari piena per il comizio di Giorgia Meloni?“Non credo che la cifra di 5mila persone in piazza sia un numero stratosferico, considerando il grande sforzo organizzativo non era un granché. Ho partecipato a manifestazioni in cui c’erano un milione di persone. Il problema reale non è il numero delle persone in piazze, perché quello è relativo. La piazza dice poco, il problema è quanti la voteranno”.
È preoccupata?” Si, lo sono. Per tutte le ragioni che ho citato prima”.
Il suo, quindi, è anche un appello ad andare a votare?“Il mio è un appello ad andare avanti e a guardare al futuro, altrimenti non c’è prospettiva”.
La sua posizione in questa elezioni politiche è chiara. Ma cosa rimprovera al Pd?“Il Pd è stato a lungo al governo, è stata una forza politica fondamentale di questo Paese. Ma nella sua azione di governo si è preoccupato molto poco dei più deboli e il risultato oggi è l’impoverimento vissuto e la rabbia delle persone che fanno parte dei settori trascurati. Questa gente reagisce in maniera imprevedibile. Si tratta di un fattore esplosivo e irrazionale. Il Pd al governo ha mostrato un difetto drammatico di superficialità”.
Dopo il 25 settembre da dove deve ripartire il progetto del centrosinistra?“Al momento non vedo alcun progetto di centrosinistra. Ma questo può costituirsi mettendo insieme tutte le forze progressiste e democratiche per aderire ad un progetto condiviso fondato sulla tutela della Costituzione, sui diritti fondamentali, sul lavoro, sulla centralità di una cittadinanza paritaria, e non discriminante, sui giovani, sulla scuola e sulla salute”.
Di questo progetto dovrebbe far parte anche il Movimento 5 Stelle?“Non lo escludo a priori, ma il Movimento 5 Stelle deve decidere la sua carta identità. Io non posso dimenticare quando i pentastellati hanno applaudito i provvedimenti di Matteo Salvini, nel momento in cui erano insieme al governo. Il movimento deve decidere cosa vuole fare da grande, deve stabilire una volta per tutte la sua visione politica. Se danno garanzia su un progetto condiviso, democratico e progressista, allora nulla lo vieta”.
Nel caso di un nuovo progetto di centrosinistra lei tornerebbe a fare politica attiva?“Assolutamente no. Ho fatto un cammino lungo, ma a un punto si dice basta e bisogna scendere da cavallo da soli senza aspettare che siano gli altri a gettarti giù”.