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Un’unica piattaforma nata per facilitare il lavoro della politica, o almeno di una parte di essa, sulla spinta delle elezioni anticipate. “La strada dei diritti” è il primo progetto congiunto nella storia dei movimenti lgbt+ italiani, da Arcigay al circolo Mario Mieli, da Famiglie Arcobaleno al Movimento identità transessuale fino a Cgil e associazioni territoriali. A disposizione dei partiti una lista di richieste che attraversano i temi della salute, dell’istruzione e della sicurezza per la costruzione di programmi che “possano essere un’alternativa reale” e facciano da traino per il ritorno alle urne, come si legge sul documento politico.
Documento che attacca con “L’Italia è al bivio. C’è rassegnazione mentre quanto accade negli Usa e in Russia ci ricorda che nessun diritto è garantito”. I report dell’organizzazione Ilga Europe fotografano già un Paese che sta al 33esimo posto, su 49 nazioni, per le politiche di uguaglianza e tutela delle persone Lgbt+. “L’unità di intenti delle associazioni testimonia l’importanza del momento, un momento in cui vediamo come la destra italiana segua la linea del premier ungherese Viktor Orban“, sottolinea l’ex parlamentare e fondatore di Gaynet Franco Grillini, “che ospite della Conservative political action conference a Dallas ha messo a tema la lotta alle persone lgbt+: ci riporta indietro di anni in termini di maschilismo, cultura patriarcale e libertà individuali”.
La piattaforma è consultabile online e raccoglie le istanze che legano la comunità: l’adozione per coppie non sposate e single, il matrimonio egualitario, l’estensione della legge Mancino-Reale perché includa il reato di omotransfobia e preveda l’istituzione di una autorità indipendente per la tutela dei diritti, l’inserimento dell’educazione sessuale e alle differenze nei programmi scolastici e parità nelle istituzioni, il riconoscimento dell’identità di genere, il divieto delle terapie riparative e ancora, misure a sostegno dell’applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Quello dedicato alla salute è un ampio paragrafo: i movimenti chiedono anche di andare oltre la legge 135/90 sugli interventi per l’HIV e AIDS in Italia a partire dalla proposta di legge bipartisan già approvata dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati.
La richiesta è che tale legge venga aggiornata dal punto di vista scientifico, sociale e di politiche sanitarie e che vengano attivate campagne di sensibilizzazione sul tema della contraccezione e della prevenzione. Dall’inizio dell’epidemia, nel 1982, a oggi sono stati segnalati 71.591 casi di AIDS in Italia, di cui oltre 46 mila deceduti fino al 2018. Stando l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità il 42,4% delle persone sieropositive sono eterosessuali. “Una questione che va affrontata con serietà e senza pregiudizi, perché è evidente che non riguarda solo le persone Lgbt+”, conclude Grillini.