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“Evitiamo paracadutati” da Roma e candidiamo “almeno una o un esponente del Pd” di Palazzo Marino. Questo, in sintesi, il messaggio che gli assessori e i consiglieri comunali dem hanno mandato alla segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani e al segretario regionale Vinicio Peluffo. Perché in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, la probabilità che anche in questa tornata non ci sia nemmeno un esponente del governo della città è alta. Altissima.
Insomma: un campione di preferenze come Pierfrancesco Maran (più di novemila alle Comunali dello scorso ottobre) rischia di essere tagliato fuori per piazzare il “nome” di turno voluto dal Nazareno o da bilancini di coalizione. E il Pd di Palazzo Marino non ci sta: “Abbiamo vinto le elezioni comunali per tre volte di fila – si legge nella lettera inviata ai due segretari locali – ed è importante che, almeno questa volta, finalmente una o un esponente del Pd al Comune di Milano possa rappresentarci a Roma”. E non è solo una questione di simboli. Cioè di quel “modello Milano” che trova sempre tanto spazio negli spot elettorali ma poco nei seggi parlamentari. Ma è anche una questione di voti: “Non solo conta dimostrare che questa esperienza non si esaurisce a Palazzo Marino, ma, siamo sicuri, ci aiuterebbe ad essere competitivi in collegi che vi invitiamo a non dare per sicuri e per i quali è bene candidare chi ha effettivamente più possibilità di vincerli”.
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Tradotto: siccome a questo giro, vista l’aria e i sondaggi che tirano, di blindato per il centrosinistra c’è ben poco, nei collegi di punta mettiamoci almeno chi ha i voti per spuntarla sul centrodestra. L’invito è che i destinatari del messaggio, Roggiani e Peluffo, facciano da garanti, perché le liste, alla fine, le fa la segreteria nazionale del partito. Il tema è di quelli delicati: nero su bianco nessuno – è chiaro – fa nomi, ma è evidente che il protagonista del braccio di ferro con Roma sulle liste è proprio Maran. Per il quale tra l’altro, già nella scorsa primavera, si era parlato di un ruolo nazionale come capo del dipartimento Opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture. Una quasi certezza poi sfumata all’ultimo momento. Tra i messaggi che i dem del Comune vogliono far arrivare a Roma, poi, c’è anche questo: “Auspichiamo che le candidature femminili non siano usate per far scattare nel proporzionale seggi maschili come successo in passato”.
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Della lettera si è parlato anche ieri sera durante la Direzione regionale del partito. Così come si è parlato della composizione delle liste: è un rebus. Con il taglio dei parlamentari è già difficile riconfermare gli uscenti, figuriamoci trovare posto per le new entry. Tra queste ultime sembra piuttosto probabile almeno la candidatura di Silvia Roggiani: la segretaria metropolitana è molto stimata da Enrico Letta che, infatti, l’ha scelta per coordinare i 100 mila volontari che andranno a caccia di voti con il porta porta in tutta Italia.
Tra i papabili c’è anche Peluffo, mentre gira il nome di Paolo Romano, giovane assessore del Municipio 8 (classe 1996). Tra le riconferme poi, dovrebbero esserci Lia Quartapelle ed Emanuele Fiano. Ma i giochi si faranno la prossima settimana: “Stiamo raccogliendo rose di nomi dalle federazioni provinciali – spiega Peluffo – poi faremo tutti insieme una sintesi e martedì manderemo i nomi a Roma”.