[ Leggi dalla fonte originale]
“Letta è venuto a sostenere me, sia chiaro”. “Sì, confermo. Sono qui a sostenere Emma in questa bellissima campagna elettorale fatta insieme”. Gesti di amicizia con il segretario del Pd, prima di salire sul bus londinese “Double Decker” con cui, alla faccia della Brexit, Emma Bonino e + Europa hanno concluso la campagna elettorale attraversando le vie di Roma. Sosta per la manifestazione della comunità ucraina accanto all’ambasciata russa e infine approdo alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea per il comizio finale con Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi. Emma Bonino è l’anti Giorgia Meloni. La storica leader radicale ha speso una vita nella battaglia per i diritti civili e per le libertà, da quel lontano 1975 quando si fece arrestare a Bra, la sua città, auto denunciandosi per aborto clandestino. Fu un passo importante nella lotta per la depenalizzazione dell’aborto ottenuta con la legge 194 nel 1978. Bonino ricorda: “In questi giorni in cui torna in auge il dibattito sull’aborto non so se sentirmi frustrata o giovane. E penso che quando sui diritti ci si ferma è come andare in bicicletta o pedali o cadi. Spero anche che suoni il campanello di allarme per chi crede che i diritti civili siano acquisiti per sempre. Meloni ha scelto la strada della non applicazione della legge sull’aborto”.
Letta spinge Bonino nella sfida di Roma: “Calenda vira a destra”
di Emanuele Lauria
Canta Bonino sul bus con le giovani ucraine salite ad accompagnarla. Cantano “Bella ciao” e l’inno di questa resistenza ucraina a Putin: “Viburno Rosso”. C’è chi scherza: sembra una gita scolastica di fine anno. Ma c’è il peso della guerra, dell’escalation militare e della minaccia nucleare lanciata dal Cremlino a spezzare il coro. Bonino confida: “Sono super preoccupata che ci possa essere una maggioranza di destra che cambi la Costituzione”, e che allontani l’Italia dall’Europa. “Cara Italia scegli la libertà il 25 settembre” è lo slogan che tappezza la campagna elettorale di +Europa.
La sinistra, le donne e la lezione di Meloni
di Concita De Gregorio
A chiudere il comizio l’Inno alla Gioia, il richiamo sentimentale all’Europa: “Così ci intendiamo bene. Questo inno non è solo il nostro presente ma il nostro futuro. Speriamo che sia fatta la scelta giusta, più democratica, libera e tollerante. Come diceva Mandela la pelle può essere nera bianca gialla ma il sangue è rosso per tutti”, rincara Bonino. Alla quale il segretario dem riconosce la centralità e l’importanza del messaggio europeista “ancora più decisivo in un momento in cui c’è la volontà di disfare l’Europa” da parte delle destre alleate di Orban e degli amici di Putin. Bonino semplifica: “Per me è semplice: o si sta con Orban o si sta con le democrazie. Non c’ é altro. La destra vuole distruggere l’Europa da dentro, difendere la famiglia del Mulino Bianco. Penso che questa divisione sia chiara. Dove vogliamo andare? Il futuro dei vostri figli è nel destino europeo. Non c’ é altra strada. Anche voler rinegoziare il Pnrr o voler mettere in discussione l’euro sono balle e chi va al governo si rende conto che queste balle le deve riporre nel cassetto perché non le può fare”. Il bus inglese percorre il collegio 1 di Roma dove Emma Bonino è candidata nell’uninominale per il Senato. Tra i suoi sfidanti anche l’ex alleato Carlo Calenda, leader di Azione che ha prima fatto e poi disfatto l’accordo con il centrosinistra. “Mi ha fatto male quella scelta personalmente e politicamente sono rimasta incredula”, dice, mentre sia Della Vedova che Magi sono più duri verso il Terzo Polo. “Il nostro è l’unico voto liberale che non aiuta le destra”, sottolineano. E sui pronostici: “Non mi do per persa, neppure per sconfitta, non è nel mio carattere”.
