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Eredità Agnelli, perquisizioni su documenti della Dicembre

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Nuovo passo della procura nell’inchiesta sull’eredità Agnelli, che, dopo il sequestro da 74,8 milioni di euro, ora pone l’attenzione sulla società semplice Dicembre. Ieri gli uomini della guardia di Finanza hanno perquisito lo studio legale dell’avvocato Franzo Grande Stevens, alla ricerca, a quanto si apprende, di documenti inerenti alla società semplice Dicembre, considerata la cassaforte di famiglia attraverso la quale John Elkann, principale azionista, controlla l’accomandita Giovanni Agnelli B.V e a cascata la holding Exor (che con Gedi edita anche Repubblica). Le perquisizioni sono avvenute nelle due sedi dello studio, a Torino e a Roma. Nello studio legale Grande Stevens aveva sede la fiduciaria, poi chiusa, che gestiva i movimenti della Dicembre.

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L’indagine del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dei sostituti Giulia Marchetti e Mario Bendoni verte sull’ipotesi che sia stata fittizia la residenza in Svizzera di Marella Caracciolo, presa negli anni Settanta, e sulla strategia che sarebbe stata attuata per sottrarre l’asse ereditario dal fisco italiano. La procura contesta a John Elkann, al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Von Gruenigen l’accusa di frode fiscale per l’omesso versamento dell’Irpef (da 42,8 milioni di euro) sulla rendita vitalizia che la vedova di Gianni Agnelli riceveva dalla figlia Margherita (che ha fatto nascere l’indagine con il suo esposto).

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Ma tra le ipotesi c’è anche quella di truffa ai danni dello Stato per tutti e tre i nipoti di Marella, John, Ginevra e Lapo Elkann, per l’ipotesi che non abbiano versato le imposte relative alla tassa di successione e di conseguenza, alla morte di Marella, anche la tassa sull’eredità da 734 milioni di euro ricevuta dai tre fratelli che avrebbe dovuto essere versata in Italia.

Si aggiunge, ora, una nuova ipotesi di reato, quella di falso ideologico per i documenti che hanno riguardato la “declaratoria relativa alla composizione e struttura della Dicembre società semplice” del 30 giugno 2021 depositata all’ufficio del Registro delle Imprese. Un’accusa, quest’ultima, contestata al commercialista Ferrero ma anche a un notaio torinese, Remo Morone, nuovo indagato nell’inchiesta. Gli inquirenti focalizzano la loro attenzione sulle operazioni che hanno portato la variazione della compagine sociale della cassaforte di famiglia, dal maggio 2004 al febbraio 2019.

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In particolare i contratti con cui Marella ha ceduto ai tre nipoti la nuda proprietà di circa il 40 per cento delle quote della Dicembre riservandosi il diritto di usufrutto: i documenti per l’accusa sarebbero “affetti da anomalie, sul profilo documentale, in quanto carente degli originali, incompleti, alterati, o falsificati, e sul profilo della regolamentazione dei rapporti finanziari tra le parti, essendo emersi indizi concreti dell’assenza di un effettivo pagamento del prezzo delle quote”. Se venisse trovata prova, all’esito della perquisizione di ieri, di queste anomalie l’effetto sarebbe quello di “determinare una maggiore imposta sulle successioni e donazioni”: salirebbe cioè la cifra contestata a riguardo dell’accusa di truffa ai danni dello Stato.

La difesa degli indagati ha sempre sostenuto che la residenza fosse reale e la volontà di Marella di vivere in Svizzera non sia mai venuta meno, che le tasse dovute siano sempre state versate e che l’assetto della Dicembre non possa essere messo in discussione.

Nessuno dei fratelli Elkann figura tra i destinatari delle perquisizioni disposte dalla Procura di Torino, per cui essi non sono a conoscenza degli elementi che fondano questa nuova iniziativa del pubblico ministero, che segue gli innumerevoli tentativi, sinora tutti respinti dai giudici, di Margherita Agnelli di sovvertire le volontà dei suoi genitori”. Così in una nota i legali dei tre fratelli Elkann, John, Lapo e Ginevra.

“I nostri clienti ribadiscono tuttavia la certezza della legittimità di tutti gli atti relativi alla Dicembre e sono certi di poter provare nelle sedi opportune la correttezza del proprio operato”, proseguono gli avvocati precisando che “l’attuale assetto della Dicembre così come il ruolo in essa ricoperto da John Elkann riflettono le volontà di Gianni e Marella Agnelli, sono sostenuti da tutta la famiglia e non potranno essere modificati da alcuna azione giudiziaria”.

 

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