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Femminicidio nel Pesarese, uomo uccide la moglie a coltellate davanti ai tre figli: lei era andata dai carabinieri lunedì scorso

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MONTEMAGGIORE Ha ammazzato a coltellate la moglie, la 38enne Ana Cristina Duarte Correia di origini brasiliane, durante la notte nell’abitazione nella quale la coppia vive. L’uomo, un 54enne pugliese di professione autista, è stato arrestato dai carabinieri. E’ successo a Montemaggiore al Metauro del comune di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino, in località Saltara.

L’aggressione è avvenuta attorno alle 2 di notte, davanti ai tre figli della coppia, sposata dal 2010, il cui maggiore ha 14 anni.

Era andata dai carabinieri lunedì

La vittima nei giorni scorsi lei se n’era andata di casa per le violenze subite dal marito ma non aveva voluto presentare denuncia contro l’uomo. Il marito ne aveva denunciato l’abbandono del tetto coniugale il 2 settembre scorso. Nello stesso giorno i carabinieri della stazione di Colli al Metauro, dopo la segnalazione dell’uomo, avevano immediatamente contattato la donna che si era recata in caserma per essere ascoltata. La donna aveva spiegato di essere vittima delle violenze del marito, e per questo aveva deciso di volersi allontanare da lui senza però volerlo denunciare. A quel punto i militari dell’Arma hanno comunque provveduto a presentare immediata notizia di reato inoltrandola alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro, attivando la procedura urgente del “codice rosso”.

L’Autorità Giudiziaria ha delegato l’audizione della donna , “nell’intento di accertare i motivi che l’avevano spinta a non volere presentare denuncia querela per tutte le condotte delittuose subite nel tempo”.

La notte scorsa, dopo che la donna aveva fatto ritorno nella propria abitazione, senza darne avviso alle forze dell’ordine, è avvenuto un improvviso litigio, alla presenza anche dei tre figli minori, al culmine del quale l’uomo ha sferrato alcune coltellate alla donna, colpendola all’addome.

Per la gravità delle ferite riportate, la donna è stata trasferita, in elisoccorso, presso l’ospedale civile Torrette di Ancona, dove poi è deceduta. L’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Fano, con l’impiego di diversi equipaggi, ha consentito di rintracciare l’uomo che si era nascosto, al buio, in un terreno vicino. Sequestrata l’arma del delitto, un coltello a serramanico.

I militari della squadra rilievi scientifici del Reparto Operativo Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Pesaro e Urbino hanno poi eseguito i rilievi nell’abitazione, repertando materiale e riscontrando elementi utili per le indagini, per poi sottoporre l’abitazione a sequestro penale.

Il cinquantaquattrenne – già arrestto per droga vent’anni fa – è stato portato presso la Casa Circondariale “Villa Fastiggi” di Pesaro, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che sarà fissata a breve dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pesaro.

La coppia era sposata dal 2010.

Chi era la vittima

Bella, spigliata e sicura di sè. E’ l’immagine che rimanda la pagina Instagram di Ana Cristina Duarte Correia, la 38enne uccisa. Gettami ai lupi e tornerò guidando il branco”, scrive sulla pagina. E ancora: “Sapete cosa ne penso di quando mi dite ‘hai troppi figli, troppi tatuaggi… Sei troppo così troppo cosà? Andate a ca**re”.

Tantissime le foto di lei, sorridente mentre prova vari outfit, e altrettante foto dei suoi bambini. Tanti i messaggi ‘subliminali’. “Sono meglio di quello che aspetti e peggio di quanto possa immaginare”. E ancora: “Sono forte, sono impulsiva, sono prepotente. Sono aggressiva. Ma poi dietro quello che vedi ci sono io che credo che ci sia sempre del buono nelle persone, io che dopo tutte le delusioni continuo a fidarmi, io che quando litigo con chi amo piango, io che per aiutare gli altri do meno attenzione ai miei problemi, ecco chi sono io”.

E poi un post datato 2018 in cui scriveva: “Penso che in tutta la vita ne ho passate di cose, mi hanno urlato contro, fatto scandalo, buttato fango addosso, minacciata, usata, frantumate perfino le ossa. Però quello che non sanno è che io […] tornerò sempre, […] come la Fenice risorgo sempre dalla ceneri e come il pazzo ho paura”. Parole che assumono un forte significati alla luce di quanto accaduto. “E’ da quando sono nata che ho dovuto lottare per la vita ed è da quando sono viva che desidero la morte. Quindi per rendere chiaro: se non muoio dovrò pur continuare a vivere”.

 

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