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Filippo Turetta: “Ho mentito perché temevo di perdere i miei genitori. Nel mio telefono 20 mila foto con Giulia Cecchettin”

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Dal memoriale di 90 pagine che Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, ha scritto in carcere, emergono nuovi dettagli. Anche temi toccati durante la seconda udienza nell’aula della Corte d’Assise di Venezia, venerdì mattina: Turetta non aveva detto tutta la verità sull’omicidio di Giulia nel primo interrogatorio con i magistrati perché – ha raccontato –temeva che i suoi genitori pensassero “che potesse esserci una sorta di premeditazione”. In realtà sono andati a trovarlo in carcere, a Verona: “Erano ovviamente scossi e scioccati emotivamente. Non riuscivano ad accettare la cosa” e questo “senza che pensassero che potesse esserci una sorta di premeditazione”.

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Turetta: “Ho pensato di rimandare l’assassinio di Giulia”

Nel memoriale Turetta dettaglia anche il pomeriggio del rapimento e dell’uccisione di Giulia Cecchettin quando, dopo aver ritirato gli ordini fatti su Amazon, era passato in ferramenta. “Mi dicevo magari ci penso ancora un po’, in caso potrei farlo una prossima volta preparandomi meglio. Poi però le cose sono andate diversamente, con la consapevolezza che la storia era al capolinea, è esplosa la rabbia. Ho iniziato a colpirla con il coltello in modo frenetico”. Turetta è poi fuggito in Germania e a Berlino – come racconta nelle sue memorie – spiega di aver tentato il suicidio. L’assassino di Giulia Cecchettin ha poi tolto la modalità aereo dal telefono da cui aveva cancellato molte app e tolto la sim, per questo non è riuscito a chiamare il 112 per farsi arrestare. Verrà fermato dalla polizia poco dopo.

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Filippo Turetta: “Giulia Cecchettin amava farsi fare foto”

Turetta racconta poi i giorni passati con Cecchettin, quando i due stavano insieme: “Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. Mi piaceva farlo ed era un’abitudine. Ci saranno almeno tra le 15 mila e le 20 mila foto nella galleria del mio cellulare”. E Cecchettin “non era preoccupata o infastidita da questo”. Turetta l’ha fotografata anche sabato 11 novembre nel pomeriggio trascorso alla Nave de Vero di Marghera. “Ho scattato diverse foto a noi o solo a Lei, ma non c’è niente di strano in questo. Lei è stata la mia prima e sola ragazza”. Turetta racconta poi di aver sempre avuto “pochi amici ed è la cosa che spesso mi dispiaceva di più. Io spesso mi sentivo solo e questa solitudine mi pesava, vedevo tanti invece per cui non era così e che avevano dei bei gruppi di amici e/o erano fidanzati. Io ero un po’ invidioso di questo perché avrei desiderato almeno uno dei due ma niente”.

 

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