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Foibe, la circolare shock del Ministero dell’Istruzione: “Gli italiani come gli ebrei”

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Un paragone storico assurdo, a firma però del ministero dell’Istruzione. Oggi è il Giorno del ricordo in memoria delle foibe e nella circolare per le scuole firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, già presidente nazionale dell’associazione genitori delle scuole cattoliche, si legge questa frase: “Il Giorno del ricordo e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la ‘categoria’ umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla ‘categoria’ degli ebrei”. L’errore però alla fine viene ammesso e corretto dallo stesso ministro Patrizio Bianchi, secondo il quale “ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore”.

L’accostamento nella missiva ai dirigenti scolastici di Versari era palese. Da una parte la Shoah – sei milioni di ebrei indifesi eliminati in maniera scientifica; l’antisemitismo, compreso quello italiano, diventato ragione di Stato – e dall’altra una vicenda storica minore e molto più complessa, figlia di un conflitto in corso dove anche le aggressioni del regime fascista ebbero delle loro responsabilità, peraltro con un numero di vittime infinitamente inferiore. Due fatti così messi sullo stesso piano.

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10 Febbraio 2022“Chiediamo urgenti lumi al ministro dell’Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile”, dice il presidente nazionale di AnpiGianfranco Pagliarulo. “La Shoah ha una sua unicità per il coinvolgimento della popolazione tedesca nel suo complesso – aggiungeRoberto Cenatidell’Anpi milanese – fu uno sterminio pianificato su una popolazione inerme e senza colpa, così la si banalizza accostandola ad altri fenomeni pur tragici, prodotti della guerra scatenata dai nazifascisti”.

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Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlando dell’equiparazione come di “un’operazione cinica e strumentale che non c’entra nulla con il rispetto del dolore e con la verità storica. Se poi ci si mettono pure i burocrati del ministero dell’Istruzione a fare paragoni assurdi  e ad equiparare l’Olocausto con la tragedia delle Foibe, significa che si è superato ogni limite nella banalità. A questo punto, forse l’esame di maturità dovrebbero farlo i collaboratori del ministro Bianchi e non i 18enni del nostro Paese…”.

Reazione anche tra i dem. “Nel profondo cordoglio che tutta l’Italia deve per l’orribile tragedia delle Foibe e nel grandissimo rispetto con cui oggi celebriamo il Giorno del Ricordo – sottolinea Emanuele Fiano del Pd –  il paragone che un documento del Ministero dell’Istruzione fa tra progetto di sterminio totale del popolo ebraico e il massacro delle Foibe ad opera delle truppe titine è totalmente sbagliato. La Shoah è stato l’indicibile apice della vicenda millenaria dell’antisemitismo. L’onore e il rispetto che si deve a pagine tragiche della storia come quella delle Foibe, sulla quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato parole ineccepibili e definitive, non può in alcun modo portare a non comprendere ed offuscare la specificità della Shoah. È grave che un simile errore storico sia portato avanti proprio dal ministero dell’Istruzione”.

Per Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia, “è Motivo di profonda amarezza e sorpresa il paragone, del tutto inappropriato e fuorviante, fra la Shoah e la tragedia delle foibe. Confondere la millenaria persecuzione del popolo ebraico, vittima del genocidio nazi-fascista, con la violenza del nazional-comunismo del maresciallo Tito è un’offesa rivolta ai cittadini ebrei sopravvissuti allo sterminio. Il presidente mattarella ha pronunciato parole chiare e definitive. Oggi dobbiamo onorare la memoria degli italiani d’Istria e Dalmazia infoibati dalla dittatura cieca e violenta di Tito. E nel loro ricordo possiamo dire: mai più nazionalismo e mai più comunismo”.

Dopo qualche ora di imbarazzo il ministro Bianchi smentisce l’intepretazione del dirigente, chiama la presidente delle Comunità ebraiche Noemi Di Segni e l’Anpi e puntualizza che l’accostamento non ha alcun senso.

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