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Sabbia, libertà, un pickup molto Old States sul litorale di Santa Monica. E il pacchetto mini di sigarette di cannabis in primo piano. Col messaggio secco: “Via dall’Italia se dovessero vincere”. Per pochi secondi, pubblicamente, Francesca Pascale torna alle sue battaglie e all’impegno politico che già da molti anni la oppone alla Lega e a Fdi. Così, si presume dalla sua luna di miele americana con Paola Turci, lancia quella battuta che sintetizza anni di lotta (anche interna, quand’era la lady ufficiale di Berlusconi, e il ‘dettaglio’ creava non pochi problemi ) contro i sovranisti e la destra radicale. “Se dovessero vincere: sogni, speranze e bagagli pronti”, scrive Pascale sul suo profilo Instagram. Seguono gli hashtag : #maiconisovranisti, #viadallitaliasubito, #elezioni2022.
Il post di Pascale su Instagram
Lo scontro Pascale-Salvini
Risalgono ormai quasi dieci anni fa gli scontri tra lei e Salvini. Lui la chiamava con sprezzo “la ragazza”. E lei, come d’abitudine verace, lo apostrofava : “Troglodita”. La allora fidanzata dell’ex premier diceva che “da semplice cittadina” non poteva tacere: “L’irritazione di Salvini per qualche commento? Io non accetto maschilismi e volgarità”. Era il 2016 quando Francesca postó su Instagram un collage di vecchi slogan e post del segretario della Lega che irridevano o insultano ai giovani “sfaticati” del Sud, corredandolo della significativa esortazione: “Inginocchiati ai meridionali, troglodita”. Lui, per tutta risposta, intervistato da Libero, reagì allargando le braccia: “Caliamo un velo umanamente pietoso. Alla ragazza non starò simpatico. Ma se questa roba ha un’influenza sulle scelte politiche, beh allora siamo messi male…”.
Mai con i sovranisti
Sono trascorsi sei anni: siamo in altra era politica e sociale, il Paese, dopo lo choc dell’attacco al governo Draghi, è in una condizione di allarme, ed è già cominciata la prima campagna d’agosto per le Politiche, della storia repubblicana. Pascale è in America, sposa di una signora: l’unico punto fermo resta quello. Mai con i sovranisti. Al punto da abbandonare il suo (amato) Paese “se dovessero vincere loro”.