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All’hotel Gallia, in piazza Duca d’Aosta, il nuovo direttore Gianrico Esposito (ex hotel Danieli, a Venezia) è arrivato da due mesi: “Noi mettiamo sempre a disposizione dei nostri ospiti cassette di sicurezza nelle camere, diamo il suggerimento di custodire lì gli oggetti di valore”, dice. Non è l’unico a farlo. A Milano solo nella notte tra venerdì e sabato tre orologi di grande pregio (due Rolex e un Audemars Piguet) sono stati sfilati dal polso, per le strade del centro, a tre turisti stranieri. E i direttori degli alberghi, come i titolari delle gioiellerie, scendono in campo per dare consigli ai facoltosi clienti.
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“La clientela è di alto livello e vedo begli orologi”, spiega il direttore del Gallia: “Come difesa, per precauzione, la cassetta è la nostra opzione preferita perché abbiamo un sistema di serrature elettroniche che ci consentono di verificare gli accessi. Non sappiamo quali valori i clienti mettano nelle cassette di sicurezza, gli diciamo che c’è questo servizio ma non li allarmiamo: teniamo alla reputazione di Milano e fuori, nella zona della stazione Centrale, abbiamo visto un aumento dei presìdi delle forze dell’ordine”.
In piazza della Repubblica, tra il Principe di Savoia e il Westin Palace c’è molto movimento, ci sono tanti arrivi di turisti stranieri, specialmente americani, per andare a vedere il Gran Premio di Monza. Al Westin Palace pochi giorni fa è stato rubato uno zaino, lo racconta la direttrice, Alessandra Pagano: “Sono entrati in coppia nella hall mentre c’era parecchio movimento tra la lobby e il bar. Erano due ragazzini: in un secondo, mentre uno ha fatto da palo, l’altro ha portato via lo zaino che un cliente aveva appoggiato accanto al divanetto su cui stava seduto. Ovviamente il cliente se l’è presa con l’albergo ma noi non possiamo risarcire, non ci sono assicurazioni per questi furti”.
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Preparare un vademecum per la sicurezza? “No, perché i clienti vengono a Milano in un cinque stelle lusso e non siamo in Brasile o in Colombia, dove ci si aspetta che succedano cose del genere. Si spaventerebbero. Non possiamo presentare la città così. Diciamo di stare sempre attenti ai bagagli, e anche alle macchine lasciate per strada perché la notte nelle stradine qui intorno la zona si trasforma, spaccano i vetri e rubano. Alcuni clienti che non vogliono pagare il nostro garage ci hanno chiesto di mettere la guardiania esterna, ma costerebbe troppo”.
Nel Quadrilatero della moda, all’hotel Manzoni in via Santo Spirito, il direttore Giulio Marcucci dice: “Il turista spesso ha degli orologi vistosi, abbiamo saputo che in zona sono accaduti dei furti e qui fuori non c’è molto passaggio delle forze dell’ordine di sera. Ci sono clienti che arrivano un po’ spaesati, specialmente gli orientali. Sono turisti che ci chiedono se è sicuro camminare per strada, se la città è sicura: alcuni ospiti che ritornano dopo soggiorni precedenti ci raccontano di essere stati aggrediti per strada e rapinati in passato. Noi diciamo che come in tutte le grandi città bisogna stare attenti ai valori, alle proprie cose, di non essere distratti e tenere d’occhio le proprie cose, specialmente in metropolitana e nella zona intorno alla stazione Centrale. Quando ci chiedono di chiamare un taxi per andare in stazione raccomandiamo di stare sempre attenti e concentrati quando arrivano là”.
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Gabriele e Guido Pennisi, padre e figlio, sono i titolari della gioielleria Pennisi, che in via Manzoni si trova accanto al Grand Hotel et de Milan: “Prima delle vacanze abbiamo ripreso con le nostre telecamere una rapina avvenuta qui davanti, accanto all’albergo. Abbiamo visto i filmati e li abbiamo consegnati alla polizia. Abbiamo visto che erano quattro nordafricani, quelli della banda che ha rapinato due turisti, marito e moglie, che passeggiavano. E loro li stavano seguendo”. “Noi vendiamo orologi – aggiunge Gabriele Pennisi – e sono tra i gioielli più ricercati dai ladri. Non c’è difesa a parte le telecamere, ai clienti quando escono dal negozio consigliamo di prestare molta attenzione alla gente di passaggio. In oltre cinquant’anni di attività, e adesso facciamo gli scongiuri, nel nostro negozio non siamo mai stati rapinati. Ci sentiamo dei miracolati”.