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“Oggi c’è chi dice il centro è nostro ma io dico che il centro è di tutti, di tutte le persone che vogliono dare un contributo per cambiare la politica italiana, altrimenti rischia di essere un centrino, qualcosa di poco utile alla politica. Italia al centro vuole essere questo , porre al centro i problemi dei cittadini e porre al centro quegli amministratori che in tutte le città lavorano con competenza”. Lo ha detto Giovanni Toti, aprendo la convention di Italia al Centro, in risposta alle parole di Silvio Berlusconi che ieri ha affermato che lo spazio al centro è già occupato da Forza Italia. Ma a Rainews24 il vicepresidente degli azzurri, Antonio Tajani, replica a Toti: “Fi è un grande partito radicato in tutto paese, con una presenza forte in Ue. Qui vedo tanti generali che si fanno la guerra tra loro. Non mi pare sia un cantiere che possa andare lontano. Un partito è una cosa seria. Qui vedo tanti generali e pochi soldati”,
Ad aprire i lavori della convention di Italia al centro è stato Gaetano Quagliarello. “Oggi parte un cantiere – ha sottolineato – e occorre recintare uno spazio per fare un cantiere e serve la manodopera. Qui ci sono persone che hanno sempre creduto che una forza centrale, liberale, moderata sia necessaria. Ma c’è il rischio che quest’area scompaia dalla geografia italiana, noi stiamo lavorando perché non accada e abbiamo cercato di farlo in maniera inclusiva”.
Gelmini: “Fibrillazioni, ma il governo va avanti”
“Ci sono alcune fibrillazioni politiche ma il governo va avanti, sta lavorando alacremente e il 30 di giugno abbiamo rispettato le scadenze previste dal Pnrr per incassare la seconda tranche di finanziamenti”. Lo ha detto la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, arrivando alla convention di Italia al centro di Toti. Poi ha voluto precisare: “Sono qui come ministro degli Affari regionali, invitata da un governatore come Giovanni Toti che sta lavorando bene sul suo territorio e con il quale condivido un’agenda istituzionale. Sono qui non per inseguire collocazioni politiche o geometrie politiche, ma per raccontare quello che stiamo facendo al governo sul Pnrr”. Poi, parlando di una possibile crisi di governo provocata dai 5 Stelle, Gelmini ha assicurato: “Non credo che succederà, credo che prevarrà la consapevolezza che Draghi gode di grande stima non solo a livello internazionale ma anche nel Paese. Credo che non convenga a nessuno staccare la spina”.
Calenda: “Porte aperte al Centro se non è un tutti dentro”
Intervenendo alla convention di Toti, Calenda ha sottolineato che l’area di centro “è un cantiere aperto, dobbiamo fare massa critica ma lo dico con franchezza: non vi mettete in mezzo a politicanti che non aggiungono valore, no alle vecchie scorie di centro”. E ha aggiunto: “Noi non siamo il centro ma la rivoluzione del pragmatismo, se avrete la nettezza dire che non funziona il tutti dentro, ma che invece devono stare insieme persone pragmatiche e serie, allora avremo un successo insperato. Se al contrario dite che è un cantiere aperto a tutti, vi annacquate in un indefinito che non porterà un voto”. Del resto, ha sottolineato il leader di Azione, “questo è il momento del coraggio, di far capire ai partiti delle grandi famiglie poplari, socialdemocratiche e liberali, che non si devono più sottomettere a polpulisti e sovranisti e che è il momento del riscatto”. Il centro, ha concluso, “è il luogo delle scelte nette e delle persone per bene e capaci e su questo staremo insieme, io sono qui per aprirvi le porte alla costituente”.
Mastella: “I veti del ‘pariolino’ non portano a niente”
A rispondere a Calenda è Clemente Mastella. “La strategia del ‘pariolino’ Calenda, non mi convince perchè non va da nessuna parte: Di Maio non va bene, Renzinon va bene, Mastella non ne parliamo… ma io mi tiro fuori perchè non ho intenzione di candidarmi. E poi a Napoli l’altro giorno ha detto ‘mai con Toti’. Così non si va nessuna parte”, dice alla convention. “Non vorrei – prosegue Mastella – che fosse alleanza tra il Pd e il ‘pariolino’ perchè arriva al 23-24 per cento e gli altri vincono. Vogliamo che vince il populismo? Il pariolino mi pare la quinta colonna del populismo”.
Rosato: “Partire da progetto, evitiamo 10 costituenti”
Per il vicepresidente di Italia Viva, Ettore Rosato, “il centro èil partito della moderazione nelle parole e di scelte più radicali. Non è qui che oggi nasce il centro – ha avvertito nel suo discorso dal palco – evitiamo di fare dieci costituenti, ma cechiamo di mettere insieme le energie che abbiamo, che sono molte di più della somma dei singoli partiti. Ognuno porta il suo pezzo, ma la costruizione dell’area di centro passa necessariamente per un progetto”.
Bonino: “+ Europa non avrà nulla a che a fare con chi nel Centro imbarca tutti”
Come Calenda, anche Emma Bonino esprime perplessità sulla nascita di un Centro aperto a tutti, senza distinzioni. “In un mondo in cui il caos è totale e in cui si disegnano nuovi schemi e nuove alleanze internazionali – ha precisato la leader di + Europa all’assemblea regionale del partito nel Lazio – l’Italia è uno deiPpaesi che ha una buona leadership riconosciuta da tutti. Ma sotto la leadership di Draghi si muovono e si creano partiti che si dissolvono due giorni dopo. Tutti liberali, tutti europeisti, tutti centristi. Noi di +Europa con questo centro ‘pancione’ e minestrone non c’entriamo niente”.