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È di queste ore la notizia che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale di Genova e Savona ha deliberato, con un atto del Comitato di Gestione, di inserire nell’ambito del programma straordinario finanziato con i fondi del Decreto Genova, anche il riempimento di Calata Concenter nel bacino di Sampierdarena, per una spesa di 30 milioni.
Ma neppure due anni fa, all’interno della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) del Piano regolatore portuale, il Ministero per i Beni Culturali vincolava il proprio nulla osta al Prp proprio alla soppressione del progetto di riempimento di Calata Concenter.Non solo. Il documento datato 3 dicembre 2020 e firmato dalla direttrice generale dell’ufficio Archeologia, Belle arti e Paesaggio, Federica Galloni, dal dirigente Roberto Bianchini e dal responsabile del procedimento Giovanni Manieri Elia, si concludeva con la soddisfatta constatazione che l’Autorità Portuale aveva ritirato l’idea del riempimento e il Ministero quindi “riteneva ottemperate le prescrizioni”.
Cosa sia accaduto nel frattempo è difficile da capire, anche se è possibile che i tecnici di Palazzo San Giorgio si siano mossi sui binari del Decreto Genova, il quale, la costruzione del nuovo ponte sul Polcevera insegna, poggia le sue fondamenta su una ampia serie di deroghe.Con il tombamento si concretizzerebbe l’aspirazione del gruppo guidato da Aldo Spinelli di avere una lunga banchina unificata, visto che ora lo spicchio di mare divide due terminal dello stesso Spinelli, il Genoa Port Terminal e il Terminal Rinfuse Genova (oltre a porzioni dell’ex Idroscalo e dell’ex carbonile).
Due anni fa le motivazioni del Ministero e della Soprintendenza genovese, che era stata a tal fine attivata, riguardavano il pericolo che il tombamento di Calata Concenter impedisse il disegno di salvaguardia e recupero dell’area della Lanterna.Il Ministero ritiene infatti che vada “posta particolare attenzione alla zona di Sampierdarena quartiere di elevata valenza storica… con la localizzazione dell’impianto di avvistamento della Lanterna e delle fortificazioni difensive”. E subito dopo: “A tal proposito era stata richiesta la verifica progettuale di ricomporre una continuità fra porto antico e lanterna e tra questa e lo specchio acqueo evitando il riempimento di calata Concenter che avrebbe ulteriormente allontanato il monumento e il mare”. Più oltre, il Mibac specifica che vanno studiate soluzioni future che prevedano anche “un potenziale collegamento della Lanterna col mare” ricordando come quest’area storica abbia subito negli anni “una continua perdita di identità e valori per la progressiva espansione e modifica delle aree portuali”. Infine il Ministero “considerato che le prescrizioni possono ritenersi ottemperate” licenziava il Piano regolatore portuale di Genova.
Nel documento veniva specificato che “il nuovo progetto, relativo all’attuale valutazione, prevede soluzioni progettuali alcune delle quali nettamente migliorative rispetto al progetto originario. E fra queste: rinuncia all’interramento di Calata Concenter, demolizione della rampa intorno alla Lanterna, modifiche della viabilità per calata Bettolo con la realizzazione di un’unica strada a 4 corsie in sostituzione delle due carreggiate distinte, ciascuna a due corsie”.Ma oggi il “collegamento fra la Lanterna e l’acqua” sembra essere stato dimenticato dall’Autorità portuale e il riempimento è dietro l’angolo. In attesa delle mosse della Soprintendenza.