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Genova, nel carcere di Marassi un teatro aperto al pubblico: il ritorno degli Scatenati

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Ha già cominciato a studiare la parte: “La sera, in cella, ma anche al pomeriggio: io gestisco l’audioteca, dunque nelle pause mi metto lì e memorizzo le battute”. Aldo De Marco è uno degli attori detenuti della Compagnia Scatenati, e la parte è quella del re in Riccardo III di Shakespeare, la prossima produzione di Teatro Necessario onlus con la regia di Sandro Baldacci, che andrà in scena ad aprile. Il senso del progetto di Teatro Necessario, otto medaglie del presidente della Repubblica, oltre 400 detenuti coinvolti come attori e tecnici e un palcoscenico costruito da zero all’interno della casa circondariale di Marassi, caso unico in Europa, lo esprime bene Aldo, che insieme ad altri quattro detenuti ha partecipato anche a Italia’s got talent”: “All’inizio qui è stata dura, io fuori facevo il musicista. Ma ho avuto l’opportunità di dimostrare a me stesso che anche chiuso tra quattro mura ci si può riprendere la vita in mano”.

Il teatro dell’Arca, quest’anno, ospiterà una sezione della mostra itinerante dedicata all’artista Keith Haring – Culture of innovation. E l’arte sarà protagonista anche di un altro progetto: un graffito di sei metri per nove su un muro della casa circondariale, realizzato dai detenuti sotto la supervisione di un artista. “L’obiettivo è quello di aprirci al territorio”, sottolinea Mirella Cannata, presidente e anima dell’associazione Teatro Necessario onlus – trasformando il carcere in un luogo dove possa avvenire uno scambio con l’esterno”.

Il sipario sulla quinta edizione della rassegna Voci dall’Arca – musica e teatro civile – che ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo con il bando Art-Waves – si alza il 22 ottobre alle 20.30 al Teatro dell’Arca, con Genten – Ritorno all’origine di Kyonshindo per far conoscere le sonorità del Taiko. Il 19 novembre, Mario Perrotta porta in scena In nome del padre, spettacolo che nasce dal confronto con lo psicoanalista Massimo Recalcati, incentrato sulle relazioni famigliari. E poi, dal 14 al 28 aprile la nuova produzione: Riccardo III, diretto da Sandro Baldacci. “In questo momento con una guerra così sanguinosa nel cuore dell’Europa – sottolinea Baldacci – la tragedia con i suoi risvolti ci sembrava interessante da mettere in scena. Sarà un’elaborazione un po’ fantasy, inizierà con una scena tipo rave party, perché Shakespeare può essere letto attraverso strumenti del nostro tempo senza perdere nulla”.

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