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Nell’ambito fotografico i Google Pixel hanno sempre rappresentato un punto di riferimento, soprattutto grazie all’ottimo equilibrio tra hardware e software. Ora, con i nuovi Pixel 8, il colosso di Mountain View ha deciso di fare un ulteriore step in avanti. Grazie alle indiscrezioni diffuse da Android Authority, infatti, siamo venuti a conoscenza che sui prossimi smartphone potrebbe debuttare l’inedito sensore fotografico Samsung ISOCELL GN2, che sostituirà l’ISOCELL GN1. Questo sensore, più grande del predecessore, garantirebbe ottime performance. In particolare, catturerebbe il 35% di luce in più, migliorando così soprattutto la resa delle fotografie scattate in condizioni di scarsa illuminazione.
Inoltre, il Pixel 8 Pro beneficerebbe di un importante upgrade riguardante il sensore ultra-wide. Google, infatti, dirà addio al sensore Sony IMX386 da 12 MP per accogliere quello Sony IMX787 da 64 MP, ovvero lo stesso utilizzato come fotocamera principale di Pixel 7a. Tra l’altro, la società avrebbe anche reso l’obiettivo leggermente più ampio. Il Pixel 8 standard, invece, per il sensore ultra-wide riceverà un aggiornamento più modesto: verrà adottato sempre il Sony IMX386, ma sarà un pò più ampio: se Pixel 7 aveva un rapporto di zoom di 0,67x, il nuovo smartphone avrà un rapporto di 0,55x.
Il teleobiettivo di Pixel 8 Pro rimarrà lo stesso, ovvero il modulo 5x già visto sul Pixel 7 Pro. Tuttavia, il modello che verrà riceverà un nuovo sensore ×8 ToF VL53L8, che dovrebbe rendere l’autofocus molto più affidabile, mentre il Pixel 8 normale manterrà il vecchio VL53L1.
Un’altra caratteristica ipotizzata su Pixel 8 Pro riguarda la possibile presenza del sensore del termometro FIR. Nel dettaglio, si tratta di un sensore posizionato al di sotto del LED flash, ovvero un termometro a infrarossi, che potrà essere usato, ad esempio, per provarsi la febbre. Oltre agli aggiornamenti hardware, infine, Google si è concentrata molto anche sul software. Le novità saranno varie, come la torcia adattiva, che regolerà l’intensità del software, e la segmentazione AWB. Quest’ultima funzione è piuttosto interessante: in sintesi, segmenta l’immagine utilizzando l’intelligenza artificiale per poi applicare in modo selettivo un’elaborazione diversa alle varie parti dell’immagine.