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Le minacce di una crisi sono sempre lì, dietro l’angolo. E dopo l’irritazione di Matteo Salvini per il decreto che impone l’obbligo vaccinale per gli over 50, adesso il leader della Lega si impegna per rendere insanabile una nuova crepa nella maggioranza: quella relativa all’utilizzo dell’energia nucleare. Già ieri Salvini aveva accusato dem e Grillini (entrambi contrari alle centrali) e aveva attaccato Draghi chiedendo polemicamente: “Con chi sta il premier? Col passato o col futuro? Con l’asse Pd-5S che voule frenare lo sviluppo del Paese?”.
Ma oggi il leghista getta nuova benzina sul fuoco: “L’Italia – dice – ha bisogno di gas e nucleare pulito per aiutare famiglie e imprese a pagare bollette meno care, non ci servono dei No ideologici”.
Nucleare, l’attacco di Salvini: “Draghi con chi sta?”
di Matteo Pucciarelli 06 Gennaio 2022
Da Salvini arriva quindi l’appello al presidente del Consiglio: “Siamo sicuri – dice – che il premier Draghi e il ministro Cingolani sosterranno l’impostazione della Commissione europea e di altri governi, da quello francese a quello finlandese: meno emissioni, bollette meno care e più indipendenza nazionale per luce e gas”.
Sull’uso dell’atomo concorda Forza Italia, che ha presentato al governo il suo piano energia. “Il futuro è green – dice il coordiatore azzurro Antonio Tajani – ma per raggiungere questo obiettivo serve gas e nucleare pulito – come indica chiaramente la commissione europea – e lo sblocco immediato di progetti e investimenti in energie rinnovabili”. Poi aggiunge: “L’Italia è un Paese forte e coraggioso, che si sta rialzando da una violenta pandemia anche grazie al supporto di un governo di ‘salvezza nazionale’ e – con questi strumenti, sarà a maggior ragione in grado di gestir un fase di rilancio competitiva e strutturale”.
Ma il Pd resta sulla sua posizione e replica duramente al leghista. “Sul nucleare Salvini fa solo propaganda spicciola in versione Papeete”, attacca su Twitter il deputato dem Enrico Borghi. “Se davvero vuole lavorare per la sicurezza energetica – prosegue – concordi con noi sullo stop al regalo dell’idroelettrico italiano ai fondi esteri (creato dalle leggi a firma Lega). Altrimenti solo parole al vento”.
Della stessa opinione è Massimiliano Iervolino, segretario dei Radicali italiani. “Il nucleare – dice – è un argomento maledettamente serio che non può essere affrontato in modo propagandistico come fa Salvini. Il leader della Lega ha bisogno di argomenti per iniziare a smarcarsi dal governo, e uno di questi è proprio l’atomo”. Per Iervolino “ci sono diversi motivi che ci spingono a dire no a questo nucleare: due referendum, la mancanza di un deposito per le scorie, l’elevatissimo costo per la costruzione delle centrali (chi paga?) e la tempistica”. Per questo, ribadisce, “cerchiamo di fare due cose: aumentare l’autosufficienza energetica del nostro Paese attraverso l’attuazione del Pnrr per ottenere il 72% di energia da rinnovabili entro il 2030 e – conclude – investire fortemente sulla ricerca scientifica, così da avere a disposizione nuove tecnologie per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050”.