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Grand Hotel Irpinia. Intervista al titolare chef con la passione per l’arte

Grand Hotel Irpinia. Intervista al titolare chef con la passione per l’arte

Siamo in Campania a Mercogliano provincia di Avellino, un territorio ricco di risorse e famoso per la sua cucina fatta di materie prime del territorio che conservano ancora i sapori di un tempo.
In questa terra autentica si trova il Grand Hotel Irpinia, un punto di riferimento del territorio che attrae turisti da tutto il mondo per il particolare design della struttura e soprattutto per la sua cucina. Un felice connubio che prende forma grazie alla passione di tutto lo staff e del Titolare Massimiliano che porta avanti la tradizione alberghiera della famiglia Pescatore arricchendola con la sua passione per la cucina:

Massimiliano raccontaci come nasce la tua passione per la cucina?
La passione della cucina nasce insieme alla mia identità di essere italiano in una famiglia dove i riti e le celebrazione più importanti avvengono attraverso un percorso gastronomico .

Cucinare è un’arte, c’è qualche connessione con il design artistico che hai dato alla struttura?
Premetto che la cucina è viaggio impegnativo quanto dipingere costruire ed arredare, ma soprattutto deve essere affiancata da una cultura fatta di ricerca e sensibilità, quando parlo di cultura non parlo esclusivamente quella letteraria ,ma dell’insieme delle sette Arti, la conoscenza del territorio, delle tradizioni più antiche . Parlare di connessione con le opere che ho fatto in hotel rispetto alla mia cucina sicuramente non posso non citare “la scelta di Gualtiero” dedicata al mio mentore in cucina ,Gualtiero Marchesi,unico grande chef italiano a 360°.

Come vedi lo sviluppo del turismo in Campania, in particolar modo per l’Irpinia?
In merito allo sviluppo in Campania credo che non dobbiamo inseguire gli allori della ricchezza a tutti i costi, questo perché e mi riferisco soprattutto al popolo napoletano credo abbiamo il dono dell’arrangiarsi in qualsiasi forma si voglia vedere ed I soldi spesso rubato la fantasia , dobbiamo concentrarci sui servizi che devono dare un supporto essenziale al turista che ha ben poco da girare in quanto qualsiasi luogo paese vicolo del nostro territorio trasmette una sensazione una storia un affresco.

Cosa consiglieresti ai turisti che vogliono visitare l’Irpinia?
L’irpinia non si visita, si vive, credo che il mio territorio è uno scrigno prezioso non ancora aperto e scoperto , le carenze strutturali spesso comunicative del territorio ci isolano dai grandi flussi, sono contento nel dire che non siamo inondati da turisti che spesso non comprendono o non conoscono la storia di tanti paesi che riproducono momenti ancestrali unici da trovare.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per i miei progetti futuri dopo il covid ho smesso di averli , vivo ogni giorno come un progetto da costruire ma mai come forma utopica bensì fattibile.

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