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“Green pass a scuola o dopo la Befana si tornerà in Dad”. L’allarme dei sindaci che scrivono al governo

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ROMA – “I bambini e i ragazzi vaccinati non possono ritrovarsi in Didattica a distanza a causa dei loro compagni non vaccinati. Bisogna introdurre il Green Pass anche per gli alunni delle elementari, per gli studenti delle medie e delle superiori. Chiediamo al governo e a Draghi di fare subito un provvedimento per adottarlo nelle scuole”. Matteo Ricci, sindaco dem di Pesaro, presidente dell’Associazione per le autonomie (Ali), ha materialmente scritto la lettera-appello al premier Draghi e ai ministri della Salute e della Scuola, Speranza e Bianchi. L’appello è sottoscritto da decine di sindaci, da Milano a Lecce, da Torino a Napoli.

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di Michele Bocci e Giovanna Casadio 17 Dicembre 2021  

Ricci, massima allerta Covid nelle scuole. Voi sindaci fate una proposta shock?
“Ci stiamo rendendo conto nelle nostre città, vedendo i dati dei contagi giorno per giorno, che la prospettiva della Didattica a distanza è dietro l’angolo. Se non si prende un provvedimento urgente, dopo la pausa natalizia questo sarà l’amaro dono nella calza della Befana. Avremo tutta la scuola in Dad. Questo è il rischio concreto, perciò è necessario il Green Pass a scuola per gli alunni delle elementari, delle medie e delle superiori”. 

Un Green Pass che scaturisca dalla vaccinazione?
“Un Green Pass come per i lavoratori, equiparando così il diritto all’istruzione a quello al lavoro. Dopo tutti i discorsi fatti sulla scuola in presenza, ci troviamo daccapo con la Dad, quindi con i problemi per l’apprendimento, per la tenuta psicologica dei nostri ragazzi, che creano grande disagio alle famiglie, alle mamme e papà che devono andare al lavoro”. 

Ma come pensate si possa introdurre un Green Pass per i bambini?
“Si tratta di adottare le stesse regole, ripeto, che per i lavoratori. Oggi per andare a lavorare occorre avere il Green Pass, quindi essere vaccinati o fare il tampone ogni due giorni. Il vaccino è stato approvato anche per i bimbi dai 5 anni in su, le vaccinazioni sono iniziate giovedì scorso. Per rendere la scuola in presenza sicura dal punto di vista sanitario, tenuto conto che gli insegnanti hanno l’obbligo di vaccino – bisogna rivolgersi ai ragazzi. Il Green Pass ci aiuterebbe nella campagna di vaccinazione per i bambini. Eviterebbe appunto il paradosso che le famiglie che hanno fatto vaccinare i loro figli, si ritrovino lo stesso con i ragazzi in Dad”. 

Però il diritto allo studio va garantito.
“Per i figli di genitori che si ostinino a non vaccinarli, c’è il tampone da fare ogni 48 ore. In questo caso, proprio perché si tratta di minori, ritengo si possa pensare a tamponi gratuiti, pagati dallo Stato” 

Non le sembra una posizione impopolare?
“È di buon senso. Noi sindaci abbiamo il polso di quel che accade. Solo così è garantito il diritto allo studio per tutti e la scuola in presenza” 

Chiedete che il governo prenda questa misura al più presto?
“Sì. Subito. Sono arrivare una marea di sottoscrizioni dai sindaci, da Sala di Milano a Manfredi di Napoli, da Lo Russo di Torino a Lepore di Bologna, da Nardella di Firenze a Gori e Del Bono di Bergamo e Brescia, dai Comuni dell’Umbria e della Puglia. Noi sindaci abbiamo per primi preso provvedimenti in questa nuova ondata, penso alle mascherine anche all’aperto dove ci sono assembramenti. Teniamo molto alla scuola. Lo scenario più realistico dopo Natale è purtroppo la scuola in Dad. Perciò il governo deve agire subito”. 

Teme la rabbia dei No Vax?
“Temo un fallimento dell’Italia sulla scuola. Noi stiamo affrontando l’emergenza molto meglio del resto d’Europa, non possiamo fallire sulla scuola. Alle provocazioni dell’ala più estremista dei No Vax siamo abituati. E certo come sindaci non ci facciamo intimorire, ma cerchiamo di fare scelte nell’interesse delle comunità che abbiamo l’onore di rappresentare”. 

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