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Da domani salire su un aereo, su un treno, su una nave sembrerà un gioco da ragazzi. Niente telefonini da tirar fuori al gate, niente qr code da sottoporre al lettore ottico. Servirà una mascherina Ffp2 e nient’altro. Il Green Pass, rafforzato o base che sia, almeno per il momento, finisce nel cassetto. Nessuno, per viaggiare, ci chiederà più se siamo vaccinati o se abbiamo fatto il tampone. Almeno in Italia e in Europa. Oltreoceano, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Canada all’Australia, ma anche in molti altri Paesi come Israele e Malta, la prudenza continua a prevalere sulle ragioni economiche del rilancio del turismo e dei viaggi d’affari e certificati di vaccinazione e tamponi negativi continuano ad essere richiesti.
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di
Alessandra Ziniti
Non in Italia dove, dall’1 maggio, l’addio al Green Pass segnerà la caduta di ogni restrizione nei viaggi, negli spostamenti, nella ricettività e la ripartenza in quinta della stagione turistica.
Basta qr code
Sparisce il Green Pass ma anche il PLF, l’odiatissimo modulo del Passenger locator form richiesto dall’Italia e da quasi tutti i Paesi europei prima dell’ingresso alla frontiera per comunicare tutti i dati individuali e sanitari,a cominciare naturalmente dalle vaccinazioni. Modulo da compilare online prima del check in del volo, da inviare al ministero della Salute del Paese di destinazione in attesa di ricevere un ulteriore qr code da esibire in aggiunta all Green Pass. Una procedura farraginosa di difficile applicazione soprattutto per chi non ha particolare confidenza con la tecnologia, che andrà in soffitta oggi insieme alla certificazione verde. Ma anche in questo caso non dovunque: in Europa (così come nel Regno Unito) non sarà più richiesto ma resta in vigore in molti altri Paesi extraeuropei.
Le liste dei Paesi
Fondamentale, dunque, prima di intraprendere un viaggio all’estero, controllare quali sono le regole di ingresso nel Paese di destinazione, costantemente aggiornate sul sito viaggiaresicuri della Farnesina, ricordando che l’Italia ha eliminato tutte le restrizioni in ingresso per chi arriva dall’Europa, dagli Stati Uniti e da pochi altri Paesi ma continua a mantenere le liste di Paesi extraeuropei, raggruppati a seconda del loro stato pandemico e del livello di vaccinazione, dai quali si può entrare solo a precise condizioni.
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di
Alessandra Ziniti
In hotel senza più limiti
Anche le strutture ricettive tornano fruibili liberamente da chiunque. Ovviamente non verrà più richiesto né tampone né certificato vaccinale ma anche gli spazi e i servizi saranno aperti senza alcuna restrizioni: piscine e palestre al chiusi, spa, sale ristoranti all’aperto o al chiuso, sale congressi. Via insieme al Green Pass anche le mascherine e persino il distanziamento, unico appello al senso di responsabilità a mantenere le buone abitudini degli ultimi due anni.
Al bar e al ristorante
Ci si aspetta il pienone ovunque. Chi potrà continuerà a mantenere tavoli, tavolini e banconi all’aperto, in strade e piazze dove, oltre a non essere più richiesto il Green pass, non servirà neanche più la mascherina e persino i tavoli potranno essere messi gomito a gomito senza rispettare il distanziamento di un metro che resta invece obbligatorio solo nelle sale al chiuso. Via libera anche alle consumazioni in piedi al banco in discoteca e nei discobar.
Centri benessere e spa
Si riaprono anche le porte dei bagni turchi dove le temibili goccioline di droplet nell’umidità del vapore acqueo non fanno più paura. Unica regola rimasta il numero contingentato in relazione all’ampiezza del locale adibito e il ricambio d’aria dopo ogni utilizzo, cosa che dovrebbe essere garantita anche nelle saune. E via anche i guanti nei massaggi che potranno dunque essere fatti a mani libere a patto che l’operatore le igienizzi fino all’avambraccio ad ogni cliente.
Sport per tutti
Dalle spiagge alle palestre, tutto ritorna permesso: racchettoni, tamburelli, acquagym e danze di gruppo in riva al mare dove sdraio e ombrelloni torneranno fianco a fianco ma anche sport di squadra e di contatto nei palazzetti e nelle palestre al chiuso dove non sarà più richiesto né certificato di vaccinazione né tampone negativo.
Cinema e spettacoli
Ancora un mese e mezzo di mascherina al cinema, nelle sale dove si fanno musica o spettacoli di ogni genere. È l’unica restrizione rimasta per chi andrà in giro per luoghi di cultura e spettacoli, ma solo al chiuso. All’aria aperta, invece, è l’ora del liberi tutti. E niente mascherina alle mostre e nei musei.
