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Green Pass, il virus dà tregua e il governo accelera. “Via le restrizioni il prima possibile”

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ROMA – La road map del governo per il ritorno alla normalità è questione di giorni. “Voglio uscire dall’emergenza e quindi limitare le restrizioni il prima possibile. È mia volontà uscire con una road map che da qui al 31 marzo indica la strada, step by step”, annuncia Mario Draghi nel giorno in cui il governo stanzia 15 milioni per le famiglie dei sanitari che hanno perso la vita nella lotta al Covid.

Tutti gli indicatori della pandemia (tranne i morti stabilmente sopra i 300 al giorno) inducono all’ottimismo e quattro regioni tornano in zona gialla: Abruzzo, Marche, Piemonte e Val d’Aosta. Nella mappa dell’Italia a colori in arancione resta solo il Friuli Venezia Giulia, unica macchia bianca l’Umbria, il resto è tutto giallo. L’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità registra un Rt (l’indice di trasmissione del virus) sceso a 0,77, come a giugno quando sembrava che il Covid fosse sotto controllo. E ieri i ricoveri in terapia intensiva sono tornati sotto quota mille.

“Siamo in una fase di decrescita, testimoniata dall’incidenza scesa a 672 casi per 100.000 abitanti. In molti paesi europei le curve mostrano un trend in calo, noi siamo tra quelli che stanno marcando la decrescita più significativa. In tutte le fasce di età, anche nei più giovani (0-19) c’è un calo importante”, spiega il presidente dell’Istituto superiore di sanità Brusaferro.

Un quadro che rafforza il pressing sul governo per un netto alleggerimento delle misure già dal 31 marzo, data di scadenza dello stato di emergenza e di quasi tutti i provvedimenti. Si comincerà con il ritorno alla capienza piena di stadi e impianti sportivi, forse già dal 24 marzo quando a Palermo scenderà in campo la Nazionale.

Green Pass, Regioni: “Abolirlo da subito”

Anche i governatori, con il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, spingono per l’abolizione da subito del Green Pass, come stanno facendo quasi tutti i Paesi europei. Il governo ipotizza però un allentamento graduale (cominciando da tutti i luoghi e le attività all’aperto). “L’abolizione del Green Pass è un’ipotesi su cui stiamo ragionando – spiega il sottosegretario Costa – Con la gradualità con cui le abbiamo introdotte, ci avvieremo a un’eliminazione delle misure restrittive. Anche sulla mascherine al chiuso stiamo ragionando ma dovremo comunque terminare la campagna di vaccinazione per tutti coloro che non hanno ricevuto la terza dose”.

Vaccini al palo

Ed è qui che suona un campanello d’allarme. La campagna vaccinale sembra aver tirato il freno a mano con le prime dosi scese sotto le 10.000 al giorno. E anche i booster stanno inspiegabilmente frenando, quasi dimezzati negli ultimi sette giorni con un buon 15% delle persone che hanno già fatto due dosi che non si è presentato agli hub a fare la terza. È anche per questo che l’ipotesi di prorogare oltre il 15 giugno l’obbligo vaccinale per gli over 50 è sul tavolo del governo. Lo dice chiaramente Costa: “Faremo le dovute valutazioni ma non si può escludere una proroga, assolutamente no. C’è ancora una platea di italiani over 50 che non si è vaccinata. Noi contiamo che si restringa ancora, poi a ridosso della scadenza del 15 giugno faremo le valutazioni. Quello che dobbiamo dire è che l’obbligo vaccinale per gli over 50 c’è, è una legge e fino al 15 giugno questo obbligo permane”.

Lo zoccolo duro dei No Vax over 50 (più di 1,3 milioni di italiani), per la verità, si restringe assai lentamente: meno di 100.000 persone si sono convinte a fare la prima dose nell’ultima settimana che pure era quella che precedeva l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale sui luoghi di lavoro, per due terzi 50 e 60enni che ormai difficilmente si vaccineranno. E da molte Regioni, dove gli hub sono sempre più vuoti, parte l’allarme per i booster. Ad oggi sono ancora più di 12 milioni gli italiani che devono completare il ciclo vaccinale.

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