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Godiamoci il volto scoperto passeggiando per strada e teniamo mascherina e Green Pass sempre a portata di mano. Per un altro mese e mezzo la vita quotidiana degli italiani sarà scandita dalle regole che ormai abbiamo imparato a conoscere. Nessuna novità in vista se non, per chi segue lo sport, la prospettiva di tornare a stadi e palazzetti dello sport più pieni (già dall’ultimo weekend di febbraio o dal primo di marzo dovrebbero passare al 75% della capienza) con la speranza di poter vedere gli spalti tutti pieni entro la fine di marzo.
Garavaglia: “Riaprire tutto da aprile come la Francia e a giugno addio obbligo”
di
Michele Bocci
31 marzo: fine dello stato di emergenza
Per tutto il resto l’orizzonte è quello del 31 marzo. E’ la data che, con ragionevole certezza, segnerà la fine dello stato di emergenza ed è la data di scadenza di praticamente tutte le misure fin qui adottate dal governo: dall’obbligo di mascherine al chiuso al Green Pass. Il che non vuol dire affatto che da aprile tutte le restrizioni verranno abolite e si tornerà alla vita di prima. Tutto dipenderà dall’andamento della curva dei contagi e dal proseguo della campagna di vaccinazione. Intorno a metà marzo il governo, insieme al Cts (anche questo in scadenza il 31), deciderà quali misure prorogare e in che modi.
Mascherine ancora sul volto
Le mascherine innanzitutto: improbabile che dal 31 marzo decadrà l’obbligo di indossarle al chiuso. La misura quasi certamente verrà prorogata fino a giugno. Così come l’obbligo di Super Green Pass per i mezzi di trasporto e probabilmente per i luoghi chiusi considerati più a rischio, dal cinema ai teatri, dalle palestre ai ristoranti ai luoghi di lavoro. Un alleggerimento invece potrebbe arrivare sull’obbligo di Green Pass base nei negozi, negli uffici, poste e banche e per le attività all’esterno. Se i dati lo consentiranno il governo potrebbe decidere di togliere l’obbligo in bar, ristoranti, attività sportive all’aria aperta.
L’altra e ultima scadenza al momento fissata è quella del 15 giugno per l’obbligo vaccinale per gli over 50, in assoluto e sui luoghi di lavoro. Chi compirà i 50 anni entro quella data ha obbligo di vaccinazione, che lavori o no. Poi si vedrà.