[ Leggi dalla fonte originale]
La contesa è per un territorio reale ma anche virtuale: quelle praterie di follower giovanissimi che tra Instagram e TikTok pascolano in cerca di miti facili, la cui attrattiva principale è l’abilità di alzare sempre un po’ di più il livello della sfida. A contendersela sono delle vere bande, gruppi di trapper che si affrontano in tenzoni cui la musica fa ormai solo da fastidioso sottofondo. Radicati sul territorio, quello vero, dei quartieri di periferia ad alto tasso di criminalità.
Simba La Rue-Baby Touché, aggressioni e sequestri nella faida tra i due gruppi di trapper: 9 arresti
di
Manuela Messina
Sono soprattutto due le sfide diventate cronaca nera negli ultimi mesi, e al centro di questi c’è sempre il gruppo di piazza Prealpi. È la banda di Simba La Rue, all’anagrafe Mohamed Lamine Saida, finito ieri agli arresti, di cui fa parte anche Zaccaria Mouhib meglio noto come Baby Gang. Con loro anche il manager di Simba Chakir Mounir e altri arrestati nell’operazione dei carabinieri di ieri: Marco Locatelli, Faye Ndiaga, Pape Loum, Cristopher Alan Momo, Dago Fabio Carter Gapea, Mevljudin Hetem e anche una ragazza, Sara Ben Salha. Stessa piazza, stessa zona in cui gravitano anche altri trapper, altrettanto famosi, come Keta e Rondo Da Sosa.
Sparatoria di San Siro a Milano, il rapper Kappa 24K condannato a 2 anni e 3 mesi
di
Manuela Messina
La droga c’è, cantata e consumata. Ma ci sono soprattutto pistole e coltelli, diventati ormai una realtà e non più solo strofe nei brani. Come quelle tirate fuori nello scontro a fuoco di piazza Monte Falterona a San Siro dello scorso 8 gennaio, quando a sfidarsi furono il rapper Kappa24k, ovvero Islam Abdel Karim, e il pregiudicato per narcotraffico Carlo Testa. Episodio in cui rimase ferito un giovane egiziano che nulla c’entrava. In quel caso la genesi dello scontro fu l’invidia. Per la riconoscibilità nel quartiere e sui social, l’immagine da duri e i contratti con le etichette discografiche. Per farsi largo e primeggiare nel panorama musicale, gli uni sugli altri. Testa si era schierato dalla parte di tre rapper nemici di Kappa24k: Keta, Rondo da Sosa e Simba la Rue, tutti e tre di piazza Prealpi e membri della crew Seven Zoo. Gruppo di cui fa parte anche il trapper più famoso, Neima Ezza, le cui vicende (tra accuse e scarcerazioni) si intrecciano con quelle degli altri indagati. Ma questa è un’altra storia, così come è un’altra storia quella del video girato durante il lockdown insieme ai ragazzi di via Zamagna che portò a un massiccio intervento delle forze dell’ordine.
Neima Ezza
Kappa24k
Le gang nei quartieri si affrontano, poi riversano tutto sui social, in pasto ai follower. Intercettato dopo i fatti di piazza Monte Falterona, Kappa24K parlava dei prodromi della sparatoria: una rissa avvenuta poco prima, in piazza Prealpi, in cui il gruppo di piazza Monte Falterona aveva avuto la meglio sulla Seven Zoo. “Siamo andati a prendere Keta… gli ha dato un pugno che lo ha alzato di due metri da terra… Gigi… e poi ha postato una storia solo con i veri, una storia per il 24k… capito? E poco prima comunque le avevano prese un po’ di persone…. le ha prese Rondo, le ha prese Keta…”. Finirà con una condanna a otto anni per tentato omicidio nei confronti di Carlo Testa e due anni e tre mesi in abbreviato per Kappa24k.
Accoltellato il rapper Simba La Rue. Sui social rivendicazioni e minacce. Il rivale: “Io non c’entro”
di
Luca De Vito
Negli stessi mesi la banda di piazza Prealpi non è rimasta tranquilla. Mentre Baby Gang entrava e usciva dal carcere e veniva raggiunto da nuove accuse per aver fatto arrivare un cellulare nella sua cella nel carcere di San Vittore, sui social maturavano gli eventi che hanno portato a una faida ancora più violenta, quella tra la gang di Simba La Rue e il gruppo di Baby Touché, al secolo Mohamed Amine Amagour, di cui fanno parte anche il pugile Samir Benskar, Youssef Chakssi e Akrem Ben Haj Aouina. Continue sfide che culminano con l’accoltellamento di Simba La Rue in un parcheggio a Treviolo in provincia di Bergamo, rivendicato sui social dai rivali. Una storia non ancora chiusa. La procura di Bergamo sta infatti indagando per l’episodio dell’accoltellamento, con l’accusa di tentato omicidio. Dietro a tanto rumore c’è la sfida per i fan, le rivalità tra gruppi di origine nordafricana e la contesa per il controllo dei quartieri. E forse anche qualcosa di più.