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Cosa succede quando la tua casa completamente smart perde la connessione internet per giorni? Ecco cosa ho imparato dalla mia esperienza.
A quanto pare dev’essere stato un escavatore dei lavori per l’acqua nella zona ad aver tranciato un cavo della fibra di Open Fiber. Questo è stato il verdetto del tecnico dell’azienda che si è presentato a casa mia già il giorno dopo alla mia segnalazione. Non c’è niente che per ora si possa fare, ma il guasto verrà riparato a breve, questa è la prognosi.
L’inizio del problema
E così per più di due giorni sono rimasto senza connessione in casa. Non che il problema sia stato risolto, ma ho trovato una soluzione temporanea per aggirare il problema. E vi parlerò anche di questo.
Avevo già ricevuto qualche notifica durante il giorno di disconnessione mentre ero in ufficio, ma non ci avevo dato troppo peso.
Succede che qualche volta la rete abbia un “singhiozzo”. Questa volta è stato diverso. Appena rientrato in casa ho chiesto a Google di accendere la luce ma mi ha risposto che avrei dovuto “provare più tardi”. Ho subito ricollegato alle notifiche della giornata e verificando ho trovato un led rosso sull’ONT OpenFiber. La prognosi ve l’ho già raccontata.
Ma com’è vivere in una casa smart che perde internet per un lasso di tempo non trascurabile?
Quali dispositivi smart hanno continuato a funzionare?
Partiamo dalle cose che hanno funzionato in modo impeccabile. L’allarme Ajax che contiene una SIM dati dedicata di backup era ancora perfettamente attivo e la serratura smart Nuki che funziona esattamente come sempre se la si attiva nelle prossimità della porta, sfruttando il Bluetooth. E questo è stata una conferma confortante (anche perché ormai non mi porto più dietro le chiavi di casa o il telecomando dell’allarme).
Con tutto il resto però non è andata altrettanto bene. Il controllo delle luci tramite app o vocalmente era svanito nel nulla. Sono tornato a utilizzare l’interruttore fisico per tutte le luci principali, mentre alcune che non avevano il tasto fisico sono semplicemente rimaste spente.
La casa poi è diventata incredibilmente silenziosa. Sono abituato ad avere musica in casa in praticamente ogni occasione e l’impossibile di riprodurre qualcosa sugli smart speaker è stata una noia. Lo stesso potrei dire della riproduzione di video YouTube o di altre piattaforme sulla TV o sul Nest Hub Max. Si può sopravvivere, avendo sempre uno smartphone nelle vicinanze.
I principali disagi
Il sistema fotovoltaico di Anker ha poi perso il suo “cervello” che regolava la corrente in ingresso in casa in base al consumo erogando sempre 300W fissi (se disponibili, visto che di inverno la luce non è poi tanta). Era ancora possibile regolare l’impostazione del flusso tramite Bluetooth avvicinandosi al prodotto, ma ovviamente il suo lato più smart era svanito.
Quantomeno ha continuato a produrre senza problemi di sorta.
La vera noia più grande è stato il controllo del riscaldamento, che di inverno non è un fattore trascurabile. Tado° è rimasto “incastrato” in modalità away. Poco male, è possibile regolare la temperatura a mano tramite il termostato, ma visto che la mia casa è dotata di termovalvole in ogni stanza, qualsiasi modifica doveva essere fatta più volte a mano in più stanze. Questo alla fine mi aveva spinto a tenere la temperatura semplicemente un po’ più alta ovunque senza distinzione di orario o stanza. Non proprio ecologico o economico.
Sia Tado° che Anker poi non hanno tenuto traccia delle statistiche quando internet non erano presente. Entrambi quindi segnano tutto a zero durante il periodo di “buio”. Decisamente più intelligente la stazione metereologica Netatmo. Accessorio decisamente “superfluo” rispetto agli altri, ma che ha tenuto traccia di tutte le statistiche per i due giorni e le ha poi caricate non appena ha avuto di nuovo la connessione.
Totalmente offline anche le telecamere e il campanello Nest. Fra le noie segnalo poi decisamente l’impossibilità di ricevere notifiche dalla lavatrice quando termina il lavaggio. Essendo posizionata in mansarda è impossibile sentire il suo suono di fine lavaggio e la notifica era una manna dal cielo. Non disponibili neanche i robot aspirapolvere, che però per la pulizia completa della casa offre un tasto fisico (quasi sempre almeno).
Soluzioni temporanee adottate
La mia idea per tamponare il problema era quella di collegare come fonte di connessione al mio router un modem 4G Netgear che utilizzo da anni con soddisfazione per lavoro. Purtroppo però funzionava solo se il router era impostato in modalità AP facendo sì che i dispositivi utilizzassero il DHCP del modem, mandandolo però in sovraccarico e in blocco per l’elevato numero di dispositivi presenti in casa. Purtroppo poi il fantastico ASUS ET12 che uso come mio router non ha porte USB e quindi non ho potuto collegarci uno smartphone tramite cavo.
Ce l’ha però il Fritz!Box 5690 Pro che avevo in prova. Ho spento il router ASUS ho cambiato il nome della Wi-Fi e la password per essere quelle di sempre e ho collegato uno smartphone con eSIM fatta appositamente per ottenere la connessione di rete. Il trucco ha funzionato e ora il mio termostato è tornato smart. Ma che fatica.
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