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L’Aula del Senato ha approvato all’unanimità, con 114 voti favorevoli e un astenuto, il disegno di legge “Morandi”, pensato – si legge nello stesso testo – “per introdurre benefici per le vittime di cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali e autostradali di rilievo nazionale”. Il provvedimento, al quale per diventare legge a questo punto manca solo l’ultimo passaggio alla Camera, è nato su iniziativa del comitato che riunisce i familiari delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi, il viadotto sulla Valpolcevera collassato il 14 agosto del 2018.
Frutto in un lungo percorso di elaborazione passato per quattro anni e almeno tre governi, dai primi passi del 2020 ai primi risultati (e poi l’inevitabile stop) ai tempi del governo Draghi, il ddl contro l’incuria delle infrastrutture prevede una serie di interventi in favore delle vittime, dei loro familiari e delle persone danneggiate da eventi simili.
l’anniversario del crollo
Ponte Morandi, ecco cosa prevede il disegno di legge per sostenere le vittime di incuria di infrastrutture: studiato con i familiari di chi ha perso la vita il 14 agosto 2018
Matteo Macor
“La norma si basa sul principio della solidarietà sociale: l’intervento dello Stato in termini di sostegno alle vittime deve costituire una misura di civiltà sociale e giuridica necessaria”, spiega il viceministro genovese della Lega Edoardo Rixi, che segue il progetto in prima persona da quando è al governo.
Espressione di attività politica rigorosamente bipartisan, tra i primi ad annunciarlo oggi è stato Rixi ma in questi anni se ne sono occupati anche altri parlamentari, dal dem Lorenzo Basso alla renziana Raffaella Paita, fino a Ilaria Cavo di Noi Moderati, il ddl è stato pensato per istituire una sorta di rete di salvataggio per sostenere (economicamente, con un primo stanziamento di 7 milioni di euro, e non solo) le famiglie delle vittime di casi di crolli di infrastrutture per incuria analoghi a quello del Morandi.
Gli stessi familiari della tragedia genovese, precisano di fondo “per evitare che altre persone si trovino nella nostra stessa situazione di sei anni fa, abbandonati a noi stessi nel nostro dolore”. E per loro – ne dice Egle Possetti, portavoce del comitato – vale quanto “un parziale riscatto, dopo tante lacrime”.
Il disegno di legge dei familiari del Morandi, oltre al primo fondo da 7 milioni di euro per sostenere le famiglie delle vittime, introdurrà anche aiuti per il lavoro a imprese e singoli lavoratori danneggiati, e soprattutto un impianto normativo con cui lo Stato si farà carico delle conseguenze degli eventuali incidenti per incuria a prescindere dalle responsabilità. Il tutto con “precisi automatismi che facciano sì che la tutela da parte delle istituzioni scatti immediatamente, già nelle prime ore dell’emergenza”.
“Speriamo ovviamente rimanga lettera morta, speriamo non servirà mai a nessuno, – spiega ancora Possetti – ma quello che conta è che nessuno si ritrovi mai più nella solitudine che abbiamo provato noi in quei giorni del 2018, e che il sacrificio dei nostri cari possa dire di aver portato al meno a un passo avanti per questo Paese. In questi anni, ne abbiamo visti pochi”.
A lavoro quasi ultimato, del resto, c’è ancora spazio per il ricordo e la denuncia. “Il 14 agosto del 2018 non è semplicemente crollato un ponte, si sono spezzate 43 vite umane, sgretolando per sempre il patto di fiducia fra Stato e cittadinanza – commenta anche il senatore dem Lorenzo Basso – La ricostruzione ha ricucito la viabilità ma non restituisce le vittime di un drammatico intreccio di incuria, colpevoli omissioni e allarmi ignorati”.
“Nel rispettare l’enorme e complesso lavoro richiesto nel processo in corso tuttavia non possiamo tacere una vergogna nazionale che vede alla sbarra appartenenti a società concessionarie dello Stato e parti che appartenevano od appartengono agli uffici pubblici continua il parlamentare genovese del Pd – Un insieme di mancanze, carenze, incompetenza e delinquenza che ha permesso che quel giorno segnasse la fine per 43 persone che avevano il diritto di vivere ancora la loro esistenza”.
“Questa è una giornata importante per il Parlamento, perché considero l’atto di oggi doveroso per le vittime del crollo del ponte Morandi e di tutti gli altri incidenti per incuria delle infrastrutture. Un percorso iniziato con il primo disegno di legge a mia prima firma con Alessia Rotta. Una reazione a quell’immane tragedia che ha provocato 43 vittime, e che ha segnato un momento doloroso per Genova, per la Liguria e per tutto il paese. La persona che voglio ringraziare più di tutti è la presidente del comitato delle vittime Egle Possetti, per la dignità e la tenacia con cui ha portato avanti la battaglia per le vittime del Morandi e contro l’incuria e l’assenza di manutenzione delle infrastrutture nel nostro paese”, commenta la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, annunciando il voto favorevole del Gruppo al Ddl disposizioni in favore vittime dell’incuria.
“Istituzionalmente si tratta quindi di qualcosa di doveroso. Ma c’è ancora qualcosa che non va – aggiunge Paita – ed è il tema della capacità di controllo del pubblico sul privato per tutte le concessioni, ferroviarie, portuali, stradali, autostradali, per avere il margine di rischio il più possibile ridotto. Su questo dobbiamo lavorare in modo il più possibile coeso”.